Nero e Cristallo

Mi è tornata in mente quella volta.
Mi stavi riaccompagnando a casa dopo un mezzo pomeriggio passato insieme e una sveltina in macchina in cui ti era scappato un 'amore' mentre mi tiravi i capelli. Non stavamo più insieme da almeno cinque o sei mesi, ed ero confusa.
Eravamo sotto casa mia. Mi hai posto un ultimatum. Mi chiedevi cosa volevo davvero, ed io sapevo di non saperlo in quel momento, e sapevo che non l'avrei saputo nemmeno da lì a mille anni di distanza. Ho iniziato a piangere e a ridere contemporaneamente. Mi sentivo euforica e tristissima nello stesso istante. Così piangevo e ridevo nello stesso momento.

Seppure in circostanze diverse, totalmente diverse, è ciò che mi è successo ieri sera, seduta su una panchina ad aspettare.
Si aspettano tante cose; si aspetta il treno, si aspettano gli autobus, si aspetta l'aereo, e si aspettano anche le persone che non arrivano.

Era passata quasi un'ora quando una parola ha iniziato a farsi strada nei miei pensieri, qualsiasi pensiero mi arrivasse era interrotto. S O L A. Stanno per arrivare. S O L A. Per fortuna che c'è qualcuno che suona. S O L A. Almeno il tempo passa più in fretta. S O L A. Almeno mi godo un po' di buona musica. D A S O L A.

L'ironia della sorte fa in modo di lasciarmi da sola anche quando la smetto di cercare ossessivamente la solitudine.
L'ironia della sorte mi riporta alla realtà anche quando voglio dare fiducia.

E così ieri sera. S O L A. Mi sono messa a piangere. S O L A. E a ridere. S O L A. Contemporaneamente.

E mi sono come risvegliata, mi sono resa conto della solitudine delle scelte, della solitudine dei luoghi, della solitudine della musica che stava nelle mie orecchie.

Una maledizione e un privilegio nello stesso istante.
Un'euforia e una tristezza effimera, che convivono nello stesso cervello confuso, che in solitudine fissa il vuoto e si chiede come si fa a stare al mondo accettando certe condizioni.

"Passo le notti, nero e cristallo", passo le notti come questa, a piangere in modo agitato, un po' come quando da bambina esageravano con le mani, e mi ritrovavo la faccia insanguinata.
"A scegliere le carte che giocherei", come se ogni scelta ed ogni parola fossero decisive. Invece no, a nessuno importa, a nessuno importo.
"A maledire certe domande che forse era meglio non farsi mai". A sentirmi sbagliata. a notare che quando nemmeno i tuoi genitori hanno voglia di vederti dopo mesi, significa che qualcosa di sbagliato forse c'è. A realizzare ancora che tutti vogliono sempre qualcosa in cambio. Tutto. E forse la prima lezione da imparare è proprio questa; mai fare niente per niente, mai illuderti che qualcuno faccia niente per niente, tanto qualcuno pretenderà sempre qualcosa in cambio.
"E voglio un pensiero superficiale", un pensiero frivolo, che non si faccia sopraffare da quell'unica parola che ha sempre ronzato in sottofondo, ma che ho spesso zittito.
"Che renda la pelle splendida".. perchè non bastava la solitudine, dovevano pure spuntare i brufoli che non ho mai avuto prima.
"A salvarmi, vieni a salvarmi, salvami, bacia il colpevole". Salvati da sola, che tanto se anneghi o se aspetti, nessuno si fermerà a salvarti. O almeno non si fermerà senza aspettarsi nulla in cambio.

La solitudine è un privilegio, ma nello stesso tempo è una condanna. A morte.

Commenti

  1. Ciao Carlotta, come sempre, riferisco il mio punto di vista. La solitudine, come per qualunque cosa, è quello che è, un punto di vista, dipende sempre da noi come vogliamo metterla. In un altro blog, ho commentato scrivendo che la solitudine è, e lo è stata per me, una possibilità per scoprire me stesso, anche se è ancora lunga la strada da percorrere per arrivare a conoscere la mia vera essenza. Personalmente, la solitudine può essere positiva o negativa, in base a come uno decide di entrare in contatto con questa realtà e, soprattutto, dall'idea che si ha di tale realtà. Se uno cresce convinto del fatto per cui restare solo è da sfigati, appena si trova solamente con sé, senza nessuno (intendo senza amici), il quale tra l'altro viene rifiutato, perde la testa e inizia a farsi delle para mentali inutili e dannose per se stesso, le quali possono portare a decisioni drastiche. La solitudine può essere, anzi deve essere, un momento della nostra vita in cui ci prendiamo un'attimo per staccare dalla solita quotidianità, andando nella nostra zona di pace e serenità personale, per noi stessi.
    Sul fatto di fare qualcosa senza pretendere in cambio qualcosa, si sa, non è un valore di primaria considerazione per la coscienza umana, attualmente. Con questo, però, non dobbiamo fare di un'erba un fascio; ci sono esseri umani, pochissimi sul pianeta terra, capaci di mettere in atto il senso del vero amore, quello insegnato dai grandi maestri di vita. Quell'amore incondizionato che non vuole niente in cambio c'è,poco, ma ce né ancora in questa parte di universo.
    Puoi stare tranquilla sul fatto che non c'è niente di sbagliato in te: sei quello che sei. Proprio oggi stavo scrivendo un pensiero, nel quale rispondevo ad un'appunto che mi è stato dato e de il seguente: "In questa vita non ci è dato essere perfetti". Io non condivido questa affermazione, ma un po' in parte si. Noi, in questa realtà in cui ci troviamo ad esistere e che definiamo con la parola "vita", siamo già perfetti, solo che non ce lo ricordiamo. Ed ecco che l'essere umano terrestre è, inconsciamente, alla ricerca della perfezione, la quale è ciò che siamo. Conoscere se stessi significa conoscere la perfezione. Finché l'uomo terrestre non si conoscerà appieno e non farà esperienza della propria piena consapevolezza di sé, crederà di essere un'essere imperfetto. Ma, la verità, che sta dietro a tutte le "verità", è che NOI SIAMO PERFETTI, SEMPRE. Non ha senso, alla luce di questa verità (sempre secondo la mia visone del mondo), sentirsi "sbagliati", "colpevoli", "inutili", "senza senso", "vergognarsi", provare "sensi di colpa", ecc.
    Questa estate poi ho visto il tuo video sul Magnifico Nietzsche e intuisco, più o meno, che hai superato certe tue convinzioni "negative", spero.
    Mia cara, sinceramente credo e sento, leggendo il resto del blog, che hai una "volontà di potenza", secondo me, impressionante, la quale ti porterà dove vuoi arrivare, malgrado tutto quello che ti è successo, e sei un esempio da seguire, per questo ti posso solo che ammirare, e anche tutti gli altri. Ti saluto e ti auguro, come sempre, tutto l'amore dell'universo.

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    1. Questo tuo commento è davvero bello, e non nascondo che mi abbia commossa. Grazie del complimento finale, grazie davvero di pensare questo di me. Mi fa un piacere immenso essere seguita da persone con cui c'è stima reciproca, perchè da ciò che colgo dai tuoi commenti, anche tu sei una persona meravigliosa :)
      Come dico nell'ultimo video, quello sull'autostima, la mia vita è un'altalena, una sinusoide, e a volte nei periodi neri, la solitudine la vedo come una condanna, ma come faccio intuire da molti altri post, per me è anche una virtù e una fortuna, per le stesse ragioni che menzioni tu nel tuo commento. A volte però mi fa sentire inadeguata, e purtroppo anche le parole più belle del mondo, nei momenti come quelli descritti dal post, non mi fanno rialzare immediatamente.
      Grazie ancora di cuore. Ti abbraccio :)

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  2. Ciao Carlotta, grazie a te di aver risposto e dei complimenti :) A proposito di essere commossi: io ho pianto quando ho letto di te e Nicolas, o quando hai raccontato di te e di come hai realizzato quale fosse la tua strada, nel blog dal titolo "la bellezza salverà il mondo", e di tutto quello che hai subito sin dall'infanzia, a partire dalla tua famiglia (e io non sono uno che mostra tanto le proprie emozioni, o che si commuove facilmente), ma tutto questo, mi ha toccato nel profondo, facendo affiorare ricordi passati di questa mia attuale esistenza e di altre situazioni di persone a me care. Ha toccato l'anima del mio essere, la quale sto scoprendo giorno, dopo giorno; questo mio essere toccato, mi ha fatto capire che sono sulla via di me stesso; sono sulla "mia retta via". Ancora, grazie di esistere e che l'amore dell'universo sia sempre con te.

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