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Visualizzazione dei post da marzo, 2017

Tu per me sei una creatura triste - Cesare Pavese

Tu sei per me una creatura triste, un fiore labile di poesia, che, nell’istante stesso che lo godo e tento inebriarmene, sento fuggire lontano tanto lontano, per la miseria dell’anima mia, la mia miseria triste. Quando ti stringo pazzamente al cuore e ti suggo la bocca, a lungo, senza posa, sono triste, bambina, perché sento il mio cuore tanto stanco di amarti cosí male. Tu mi dài la tua bocca e insieme ci sforziamo di godere il nostro amore che sarà mai lieto perché l’anima in noi è troppo stanca dei sogni già sognati. Ma sono io sono io il vile, e tu sei tanto in alto che, quando penso a te, non mi resta che struggermi d’amore per quel poco di gioia che mi dài, non so se per capriccio o per pietà. La tua bellezza è una bellezza triste quale avrei mai osato di sognare, ma, come tu mi hai detto, è solo un sogno. Quando ti parlo le cose piú dolci e ti stringo al mio cuore e tu non pensi a me, hai ragione, bambina: io sono triste triste e tanto vile. Ecc