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Visualizzazione dei post da maggio, 2017

Sogno rivelatore

"Sta notte ho fatto un sogno. E oggi una mia compagna di classe mi ha portato un libro per interpretarlo. Ho una latente inquietudine e un forte senso di colpa. Ho sognato del rosso e del blu, due colori contrapposti tra loro. Rosso: passione. Blu: razionalità. Inquietudine. Ho paura di sognare. E se fosse migliore la vita di chi non ha sogni e passioni? Una persona così non si brucia, non si infiamma, non si inquieta. Ad essere sensibili si smette di selezionare le emozioni. Dio che casino. Che vita deludente...quando usi tutte le tue forze e non concludi nulla." 28 Gennaio 2011 - Tratto dal mio blog di Splinder, quello che non esiste più, che veniva prima di questo, che era intenso e ancora più profondo e immaturo, ma che è ancora gelosamente conservato in un posto nascosto del mio PC

Divani verdi, degrado e premure

"Scrivo dalla mia dimora provvisoria, che consiste in un divano verde, in una via di Lisbona non ben precisata, in zona Arroios. Sono dovuta fuggire da casa mia per via della disinfestazione, che questa volta è stata fatta -si spera- in maniera seria, pertanto devo stare fuori di casa fino a domenica. Non posso usare il wifii, dunque sto scrivendo nelle note rapide del mio PC, e pubblicherò non appena avrò nuovamente una fissa dimora. Sono in questa casa da mercoledì; è la casa in cui vive il fratello del mio coinquilino portoghese. Qui dentro ci abitano tre ragazzi, tutti e tre studenti di ingegneria al Tecnico. La casa è enorme, bellissima, con un terrazzo gigante. Peccato per l'incredibile disordine e l'odore di piedi stantio misto a odore di chiuso. Sono arrivata qui un po' imbarazzata e con parecchi pregiudizi, ma alla fine mi sono dovuta smentire; I ragazzi sono gentilissimi, e tutto sommato questi quattro giorni qui non sono così pessimi. Ieri sera (venerd

il gigante e la bambina hanno il brutto difetto di vedere il mondo da altezze diverse

"Potrebbe apparire una versione distillata del mio essere; i fantasmi dei nostri passati si sono stretti la mano e adesso camminano a braccetto davanti a noi, quando attraversiamo i piani e le dimensioni inclinate delle nostre fantasie. O più semplicemente, quando le nostre scarpe… pesanti e nere, che percuotono la terra con violenza, leggere e ballerine, All Star insanguinate, diventano una cosa sola per grazia dei nostri passi sincronizzati. Arrivo al cuore, perché il gigante e la bambina hanno il brutto difetto di vedere il mondo da altezze diverse…ma potremmo prendere una scala, e salire fino alla luna, e lì, dondolando sulla falce, non dovremmo preoccuparci di quei pochi centimetri, no di certo, perché avremmo l’infinito di sotto e di sopra, e saremmo sospesi fra l’alto e il basso. E nel nostro cullare non ci saranno né mimi, né cani, né clown, ma solo incensi e melodie angeliche, e le creature del cielo ci guarderanno invidiose, e si mangeranno le ali. Desidereranno diven

La noia

"Sono a scuola. Dovrei fare un sacco di cose (tipo continuare con il mio lavoro sulle tartarughe) ma invece sono qui a scrivere. Domenica andrò a pattinare sul ghiaccio! Che esaltazione! Non vedo l'ora!! Intanto qui l'aula è popolata da altre tre anime, e innumerevoli computer. Stranamente non fa freddo, anche se assicuro che dentro alla mia scuola solitamente ci sono meno gradi che fuori! Mi piacerebbe poter viaggiare un sacco con la fantasia ora. Vorrei mettermi in un angolo dell'aula, chiudere gli occhi, e viaggiare... ma ho un limite, tipo un vetro nella mente, che oggi mi impedisce di pensare -.-" Vè...penso che andrò via. In questo momento la parola che meglio mi descrive, è ANNOIATA. Mi annoia il mio ragazzo, mi annoia la scuola, mi annoia la mia intera vita, mi annoia la gente che mi parla, mi annoia assolutamente TUTTO!" 10 Dicembre 2010 - Tratto dal mio blog di Splinder, quello che non esiste più, che veniva prima di questo, che era intens

Abissi

"Lasciami un attimo da sola con le mie turbe. Lasciami stare a pensare a lui su quegli scalini, con una giacca rossa e un cappellino. Lasciami pensare a come le luci si riflettevano chiare sul suo viso segnato. Lasciami un attimo frugare nei cassetti e cercare le sue immagini, le sue parole, i suoi baci. Lasciami per un attimo un'illusione. Per piacere." 11 Novembre 2011 - Tratto dal mio blog di Splinder, quello che non esiste più, che veniva prima di questo, che era intenso e ancora più profondo e immaturo, ma che è ancora gelosamente conservato in un posto nascosto del mio PC Mi ricordo bene che cos'era successo quel giorno. Avevo incontrato una persona, uno dei fantasmi del passato. E mi ero resa conto che non era mai passato in realtà; il suo pensiero stava sempre lì. Ed io avevo solo bisogno di lasciarlo scorrere, come se fosse un film da guardare. Ero tormentata e avevo bisogno di immergermi in quel tormento. Mi fa strano pensare come ad appena diciotto a

Scultura, pace e caos

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"Era da molto che non scrivevo così a lungo e che non entravo così profondamente dentro me stessa. Vorrei rientrare al museo per disegnare, ma questa panchina nel giardino delle sculture di Rodin è davvero troppo accogliente e comoda. Mi metterò lo stesso a disegnare, ma non mi alzerò da qui. Nella pausa pranzo, prima di andare in uni per la lezione sugli OPV vorrei visitare qualcos'altro, ma mi sa che mi godrò semplicemente l'aria fresca di Parigi in questo giardino, che non è paradisiaco e silenzioso perchè stanno facendo dei lavori, ma che avrebbe comunque tutte le potenzialità per esserlo. E' come un angolo di pace e arte nel mezzo di questo caos -anch'esso artistico. Sono rilassata e carica!" Parigi, 14 Marzo 2017 - Nel giardino del Musée Rodin Tratto dal quarto taccuino.

mi mancherà

"Mi mancherà tantissimo quando non sarà più a tre fermate di metro di distanza da me, a 1ora e 02 minuti esatti di cammino da casa mia. Mi mancherà quando non frequenteremo più la stessa università, e non lo vedrò più tra una lezione e l'altra. Mi mancherà non averlo più nel mio letto nelle pigre sere autunnali e nelle mattine ovattate. Mi mancherà il suo sorriso da bimbo, e la sua spalla così comoda, sui cui addormentarsi in metro al mattino, dopo aver passato la notte a ballare. Mi mancherà quando berrò una Ginjinha no copo de chocolato al Rossio, e lui non sarà lì accanto a me a berla." Lisbona - 1 Novembre 2016 Tratto dal famoso taccuino rosa.

verso la tempesta

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Mi sono risvegliata stamattina con gli occhi gonfi. Di quel gonfiore che solo chi è abituato ad addormentarsi piangendo conosce bene. Di quel gonfiore che si può togliere soltanto appoggiando sugli occhi due cucchiaini precedentemente messi in freezer... se solo il freezer di casa mia funzionasse. Così quel gonfiore me lo sono tenuta, e nemmeno acqua fredda in faccia l'ha un po' attenuato. E in effetti mi sono svegliata con gli occhi di quel gonfiore, perchè come non mi accadeva da molto tempo ho pianto, e ho pianto tanto. Ho pianto forte, rumorosamente, nella solitudine della mia cameretta lisboeta. Ho pianto come quando ero una ragazzina fragile che si addormentava ogni sera piangendo. Sembra un po' stupido, ma stavo guardando la 13x21 di Grey's Anatomy, e nel finale c'era una tizia che stava morendo. Insieme a lei c'era il suo chirurgo, che le ha chiesto di cosa avesse bisogno. La donna morente ha detto di aver freddo, e il chirurgo si è offerto di porta

Il quarzo è un materiale un po' snob

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Oggi è una giornata così frustrante. Anzi in realtà è l'intera settimana ad essere parecchio frustrante. Era iniziata bene, il 1 maggio era festa ed era stata una giornata attiva, bella, mi era piaciuta. Avevo fatto un sacco di cose utili e che mi piacevano, quindi pensavo che sarebbe stata una settimana attiva e promettente. Invece sono esattamente tre giorni che non faccio che combinare casini in laboratorio. Come se non riuscissi a concentrarmi, come se non avessi abbastanza energie per fare (bene) quello che dovrei fare. Mercoledì ho rotto un tubo di quarzo spesso mezzo centimetro (quindi in teoria anche abbastanza impossibile da rompere), e subito dopo un altro tubo in quarzo che è un pezzo fondamentale per la pompa a vuoto. Ieri non ho rotto nulla, ma in vetreria mi sono bruciata una mano con del quarzo bollente. Oggi, proprio appena arrivata, di prima mattina ho rotto un altro tubo in quarzo, e visto che non voglio farmi bastare i cocci rotti, ne ho rotto anche un altr

Di treni che passano una volta sola e di sliding doors

Vi ho mai raccontato delle mie sliding doors? Tutti nella vita ci domandiamo cosa sarebbe potuto succedere se avessimo fatto scelte differenti nei momenti cruciali -o anche no- delle nostre vite. Kirkegaard parlava dell'angoscia che genera la scelta nell'essere umano; ci fa riflettere su quanto sia degradante essere continuamente di fronte a scelte, banali o importanti che siano, risvegliando dentro l'essere umano l'innata paura dell'ignoto. Quando fai una scelta sei costretto ad escludere a priori le altre possibilità, e mai saprai cosa sarebbe successo selezionando un'altra alternativa. E sarebbe bellissimo poter avere la sfera di cristallo, sapere le conseguenze di qualsiasi possibile azione, prevedere il futuro.. Ma siamo tutti consci del fatto che non è proprio possibile. C'è una sorta di piacevole masochismo nel crogiolarsi in tutte le previsioni che riguardano le nostre decisioni, io personalmente fantastico spesso su tutte le cose diverse che avrei