Ascolta tutti ma poi fai a modo tuo

"Odio gennaio e febbraio. Sono i mesi in assoluto in cui sono più fiacca e demotivata.
Sono anni che non faccio liste di buoni propositi allo scoccare del capodanno, sono anni che mi rendo conto di quanto sia inefficace sentirmi pompata per le prime due settimane dell'anno, per poi vedermi inghiottita dall'insoddisfazione.
Perchè?
Perchè so che a gennaio e febbraio l'insoddisfazione mi inghiottirà comunque.
Il periodo di esami mi demoralizza, mi spompa e mi deprime, e quest'anno, se considero che manca poco, pochissimo alla fine, solo due esami, è ancora più dura. Non riesco a concentrarmi, non riesco a studiare, e pensare di dovermi svegliare al mattino mi deprime. Mi deprime pensare che l'attività su cui devo essere focalizzata sia il libro di fisica dello stato solido, mi deprime essere momentaneamente tornata a Genova, mi deprime sentire il controllo che mi sfugge di mano.
E poi mettiamoci il fatto che è la seconda volta che torno in Italia da quando sono partita per Lisbona (una a Natale, e una adesso, per finire gli esami qui) ed è la seconda volta che mi becco un'influenza.
Penso seriamente di essere diventata allergica a questo posto.
E poi mettiamoci la delusione e la rabbia per quanto riguarda l'università, mettiamoci la paura dell'ignoto e del futuro, la crisi nera tipica dei periodi di passaggio, e toh lì che ne viene fuori un soufflé tanto saporito, quanto nauseante di emozioni contrastanti e di assoluta voglia di fare un bel niente.
E quindi mi ritrovo qui, improduttiva, anche sui miei progetti personali; non ho più girato i video che ho in programma, non ho più scritto nulla, non mi sono più dedicata a quelle attività che mi fanno stare bene veramente, e che non c'entrano nulla con l'università.
Il grande problema è che ne ho le palle piene, che non vedo l'ora di avere sulla capoccia un'altra corona di alloro, e poi fuggire.
Ho progettato tutti i miei viaggi da qui a fine luglio, tre giorni a Roma alla fine del mese, ritorno a Lisbona, 8 giorni a Parigi, Lisbona di nuovo, e poi Italia di nuovo esattamente il 31 luglio. Fino alla fine di luglio mi è chiarissimo cosa devo fare, cosa voglio fare e quali sono i miei obiettivi. E dopo? Un buco nero. So che quasi certamente uno degli ultimi due esami lo darò a settembre (dai non sono wonder woman, sapevo in partenza che non sarebbe stato plausibile dare tre esami in due settimane, senza una ferrea organizzazione, che ovviamente è mancata a prescindere). E poi boh... credevo di aver ritrovato le perdute energie, di essere tornata in forma. Stronzate, nel momento stesso in cui ho iniziato ad avere questi pensieri, ecco che si è presentato felice e contento un gran bel virus intestinale che è sempre presente da esattamente una settimana, e che facendo in modo che io espella qualsiasi cosa tenti di mangiare, beh mi ha fatto ritrovare in men che non si dica il peso forma perduto per colpa dell'ottimo cibo portoghese.
Che dire pro e contro, ma io ci metto del mio comunque a fare in modo che la mia situazione non cambi. Non mi sto sicuramente impegnando nell'essere produttiva, non sto programmando le mie giornate affinchè lo siano. Mi tedio per l'imminente esame, mi tedio dicendomi che non ho abbastanza tempo per raggiungere il livello di preparazione giusto, ma contemporaneamente fottesega, e continuo ad essere improduttiva.
Ecco, penso sia un mio diritto concedermi periodi del genere, penso sia un mio diritto concedermi momenti di tranquillità anche se non posso permettermeli. La devo smettere di pensare che la me stessa del futuro sarà produttiva più di ora; non sono così ottimista da pensare che i mesi non mi sfuggiranno di mano, e che non appena tornerò a Lisbona sarà semplice presentarmi in laboratorio tutti i giorni presa da un incredibile impulso di energie positive e produttività.
Ma di una cosa sono abbastanza sicura: il mio tempo libero sarà veramente libero; fuori dal laboratorio, se non stronzeggio e non parto dal presupposto di portarmi il lavoro a casa, posso davvero organizzare serenamente la mia vita. Quando tornerò se tutto va bene avrà smesso di piovere in continuazione, e sarò più motivata a fare la mia tanto amata attività fisica all'aria aperta. Potrò seriamente pianificare i video da girare, potrò seriamente continuare con le piccole abitudini positive che ho cercato di instaurare in questi mesi, potrò finalmente mettere in pratica tutto ciò che fino ad ora è rimasto nella teoria.
Ma se non mi inizio a dare una svegliata adesso, nulla di tutto ciò che è scritto sopra potrà realizzarsi. E questo è proprio chiaro e lampante.
Quindi che faccio ora? Ah boh, non avendo ancora finito di dire tutto ciò che volevo dire, è abbastanza certo che almeno nella prossima mezz'ora scriverò.
La mia pigrizia è tale che non ho nemmeno voglia di alzarmi per prendere il cibo dal frigo, nonostante io senta un certo languorino farsi strada nel mio stomaco.
Non è la prima volta che sto così, basta rileggere i miei post di gennaio e febbraio degli anni passati.
Questo per esempio http://letaschepienedisogni.blogspot.it/2013/06/svegliati.html anche se non è stato scritto ad inizio anno, ma sempre in periodo di esami, è uno dei miei preferiti.

In ogni caso, se c'è una cosa che sto imparando bene bene, è fregarmene dell'altrui opinione. Su qualsiasi cosa. E soprattutto quando tentano di darmi massime di vita non richieste. Alla fine ritengo giusto ascoltare tutti, ma poi sono fermamente convinta del fatto che io debba fare nel mio modo.
Inutile conclusione per un inutile post."

17 Febbraio 2017 - Tratto da uno dei 38 post bozza che sono presenti qui. Che poi chissà perchè questo non lo avevo pubblicato. Rispetto alle altre bozze ha anche abbastanza un senso. Ma alla fine ho deciso che era solo un inutile post. Interessante...

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