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Visualizzazione dei post da agosto, 2018

Colore di pioggia e di ferro - Salvatore Quasimodo

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Dicevi: morte, silenzio, solitudine; come amore, vita. Parole delle nostre provvisorie immagini. E il vento s'è levato leggero ogni mattina e il tempo colore di pioggia e di ferro è passato sulle pietre, sul nostro chiuso ronzio di maledetti. Ancora la verità è lontana. E dimmi, uomo spaccato sulla croce, e tu dalle mani grosse di sangue, come risponderò a quelli che domandano? Ora, ora: prima che altro silenzio entri negli occhi, prima che altro vento salga e altra ruggine fiorisca. -Salvatore Quasimodo Lascio questa poesia come un invito a godere di ogni singola sensazione, ogni singolo stimolo di ciascuno dei sensi va assaporato. Anche quando è doloroso, anche quando non ci piace. Il segreto è godere anche delle emozioni negative, perchè non esiste il giorno senza la notte. Non esiste morte senza vita, non esiste silenzio senza la musica, e non esiste solitudine senza quei piccoli momenti di allegria e di amore in compagnia di qualcuno. E questa è una poesia

L'ultimo giorno di un'altra persona

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Oggi Pedro, il ragazzo brasiliano che è stato qualche mese a lavorare alla sua tesi, nel nostro laboratorio, se ne va. E' appena andato via. Mi ha salutata, mi ha ringraziata per averlo aiutato, ci siamo augurati vicendevolmente boa sorte . Anche lui forse vorrà tornare da dottorando, qui a Lisbona. Mi ha ricordata tanto me stessa, quando scrivevo questo post, circa un anno fa:  https://letaschepienedisogni.blogspot.com/2017/07/o-ultimo-dia.html Alla fine io in quel laboratorio a Bobadela non sono mai più tornata, e mi manca. Lavoro con persone diverse, in un campus diverso. Lavoro su un progetto completamente differente da quello precedente, che non ho avuto l'opportunità di continuare. Ad aprile ho incontrato il prof che mi ha seguito durante la tesi. L'ho incontrato per caso in metro. Era felice perchè stavamo chiacchierando in portoghese, e lui ha sempre desiderato che iniziassi a parlare portoghese fluentemente. Era contento che fossi tornata, come tanto desi

Non è mai troppo tardi

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Meno social. Meno distrazioni. Meno pigrizia. Più letture. Più arte. Più voglia di vivere. Meno asocialità. Più persone di valore. Meno obblighi. Più disciplina. Meno caos. Più ordine. Come i fiori selvatici devi permettere a te stessa di sbocciare nei luoghi in cui le gli altri pensavano che mai saresti sbocciata. Una lista di buoni propositi che ciclicamente si ripropone, dandomi l'impressione di poter tenere sotto controllo la mia vita, che ogni tanto sembra sfuggirmi. Ma forse sono semplicemente io a farmi troppe paranoie. Non riesco ad accettare completamente l'idea di avere qualcosa che sfugge dal mio controllo. A volte l'unica cosa che riesco a fare, è non mandare a puttane tutta l'intera giornata solo perchè mi sono svegliata male. Penso che sia la prima cosa che ciascuno di noi dovrebbe mettersi in testa: non è mai troppo tardi. E quindi una giornata storta si può raddrizzare, così come una settimana storta, un mese o persino un