Il virus a forma di corona: isolamento, crisi e tutto quanto

Oggi ripensavo alle piccole crisi che ciascuno di noi sicuramente ha avuto nel corso della propria esistenza.
Se ripenso al 2018, per esempio, mi rendo conto di quanto io stessi infinitamente peggio di come sto adesso, nonostante la situazione non troppo gradevole che stiamo vivendo.
Il mio 2018 è stato un anno devastante, che mi sono sempre ostinata a definire 'fiacco', nonostante sia stato pienissimo. La mia vita è cambiata completamente in quell'anno, ed io mi sono riscoperta più fragile di quanto credessi. Se una cosa del genere, una situazione come questa, fosse successa nel 2018, non so se sarei sopravvissuta. Lo dico seriamente.
Benché dall'inizio di quest'anno me siano successe di tutti i colori, (e continuano a succederne -nonostante la quarantena!) sto reagendo alla pandemia mondiale molto meglio di quanto credessi.
Si chiama 'resilienza' questa caratteristica del saper reagire bene alle avversità, e riuscirne rinforzati (o quantomeno non troppo danneggiati) -piccolo spoiler, il video che uscirà nei prossimi giorni, parla proprio di resilienza.
Un pipistrello sbatte le ali in Cina, e la vita di milioni di persone cambia radicalmente, da un giorno all'altro.
Questa storia di virus a forma di corona, pandemie e isolamenti, sta chiaramente influenzando anche la mia di vita, cambiandola fortemente.
Di solito non ci rendiamo conto di come i grandi cambiamenti nel mondo influenzano la nostra vita quotidiana, perchè di fatto non la cambiano abbastanza radicalmente. I cambiamenti climatici, l'avanzamento dei movimenti politici sovranisti e populisti, la guerra in Siria... sono tutti eventi che possiamo permetterci di ignorare bellamente, perchè di fatto non stravolgono proprio un bel niente nelle nostre stabili esistenze.
La pandemia mondiale invece ci ha fatto interrompere repentinamente la nostra vita normale. L'isolamento ci costringe a stare molto di più da soli con noi stessi, l'agenda si svuota, le giornate si riempiono di videochiamate (quanti anni erano che non facevi una videochiamata? Forse nemmeno l'avevi mai fatta prima...). Non si va più in ufficio. L'ufficio è a casa. Non si va più in palestra. La palestra è a casa. Hai voglia di hamburger? Te lo devi cucinare, sperando che venga buono come quello del McDonalds, sapendo che è impossibile, e rimpiangi per tutto il pomeriggio il soave sapore chimico della salsa segreta del mitico Big Mac. Vuoi fare la spesa? Esci bardato e fai la fila per entrare. Vorresti mica comprare delle mascherine, del disinfettante e dei guanti? Beh ti tocca accendere un mutuo. Vuoi vedere il tuo amante segreto, che abita dall'altro lato della città? Spiacente, devi rimanere in astinenza, sei destinata all'autoerotismo a tempo indefinito. Vuoi tornare in Italia per il compleanno di tua madre, che nel frattempo, -nonostante l'isolamento e la quarantena- è riuscita lo stesso a cadere da una scala e a rompersi delle vertebre? Il tuo volo verrà cancellato. Ed era un volo che comunque tu non avresti preso, per evitare il rischio di contagiare la tua famiglia -e chissà quanta altra gente nel tragitto-, quindi ti ritrovi persino ad essere grata per questa cancellazione, perchè almeno potrai essere rimborsata. Vuoi che il tuo dottorato di ricerca non vada completamente all'aria? Ti tocca tergiversare, lavorare e studiare da casa, nonostante l'unica cosa di cui avevi bisogno in questo momento era chiuderti in laboratorio a fare roba sperimentale.
In realtà questa situazione è forse il periodo mezzo-sabbatico di cui avevo bisogno, ed è probabilmente arrivato nel momento giusto. Sto instaurando nuove abitudini, belle abitudini, che voglio consolidare e portare anche fuori dalla quarantena.
L'essere lontana da casa non mi preoccupa. Non mi interessa se non potrò rimpatriare ancora per molti mesi.
L'unica cosa che brucia davvero, ma che sono riuscita ad accettare subito, è il dover cancellare Padova. Ma tutto sommato, non andare a Padova mi permette di fare altre cose qui, quindi va bene, va bene lo stesso. In fondo ho fiducia nell'Universo e nei messaggi che mi manda, cerco di rimanere in ascolto e coglierli. Cerco anche di ascoltare e cogliere me stessa. Scrivo tanto, davvero tanto (in realtà da ben prima della quarantena, questo 2020 è un po' sfigato, ma almeno è fertile), ho iniziato a meditare seriamente e tutti i giorni, e faccio yoga (almeno 2-3 volte al giorno, se riesco). Alla fine mi piace questa situazione perchè mi permette di vivere a ritmi più rilassati, mi permette di fare le cose che mi piacciono nel momento della giornata che preferisco, e mi fa sentire davvero che non c'è limite alle possibili attività che posso svolgere.
Insomma, le mie giornate sono ancora di 24 ore, quindi, il tentativo di inserire troppe cose, ovviamente è fallito miseramente, però era necessario tentare per capirlo.
Sto cercando di conservare il più possibile le memorie di questo periodo. Penso che sia una cosa fondamentale. Voglio ricordarmi di questo periodo anche tra molti anni.
Voglio ricordarmi della sensazione di smarrimento iniziale, della preoccupazione che si è rapidamente trasformata in accettazione, ed infine della reazione. Voglio ricordarmi di come io mi sia ritrovata dopo anni, a scrivere sul blog all' 1:00 di notte, con il PC sul letto.
Non succedeva davvero da un'eternità.
Voglio ricordarmi delle lunghe docce, e di tutte le idee che scorrono con esse. Voglio tenere memoria di come, in questo periodo, sia più facile di prima passare dal pensiero all'azione.
Insomma, voglio ricordare -per quanto possibile- tutto, ma proprio tutto. Perchè voglio saperlo raccontare, e prima ancora saperlo analizzare.
Un'altra cosa di cui voglio ricordarmi, è di come Facebook stia dando di matto in questo periodo. Domenica il mio blog è stato segnalato per spam, e ogni traccia di esso è stata cancellata dai social.
Mi sono molto repentinamente resa conto di come, se non esisti sui social, non esisti e basta.
E' triste, non voglio un mondo del genere, non lo ritengo giusto.
Comunque sto cercando assistenza per poter tornare finalmente a pubblicare i link del blog su Facebook e Instagram, ma per il momento nulla si muove.
Cancellerò la pagina Facebook del blog se non posso più pubblicarne i link.
E invece per Instagram troverò una qualche escamotage.
Ma onestamente, la tentazione maggiore sarebbe quella di staccare la spina a tutti i social, e usarli solo per lavoro.

Sento gli occhi pesanti, ho sonno. Il tempo delle notti insonni passate a scrivere è passato. Adesso non sono praticamente più in grado di stare sveglia una notte intera, senza poi sentirmi praticamente morire il giorno successivo. Questo mi fa riflettere sul fatto che il tempo passa, io invecchio, e non posso proprio farci nulla.
Del resto avevo appena 18 anni quando questo blog ha iniziato a esistere, e adesso ne ho 26.
O meglio, ne ho 20 da 6 anni.
Ma il mio compleanno è così lontano nel tempo, che pensarci ora è solo uno spreco di energie.

Chissà quando finirà tutto questo.
A volte mi auguro che finisca il più tardi possibile.
Non so se sono adeguata alla vita vera, voglio pensarci ancora un attimo, comodamente seduta a casa.

Commenti

  1. Non so se sono adeguata alla vita vera... come ti capisco!

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    Risposte
    1. è la nostra opportunità per fare di questo momento pura vita. A volte mi sento molto in alto, a volte molto in basso (sono una fottuta altalena, lo dico sempre), ma in questo momento più che mai, ho l'opportunità di sentire di più, di sentire tutto... e alla fine mi fa sperare che anche la vita vera, fuori da un isolamento forzato, possa essere così rilassata, serena e energica. Vedremo...

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