Cosa ho imparato in una settimana di quarantena



In coppia con questo post, esce anche un video di youtube, un po' più strutturato, e con tanti suggerimenti utili.
In questo post invece decido semplicemente di portare avanti il diario della quarantena, raccontando un po' di questa prima settimana, tra alti e bassi, tra pulizie di primavera, routine, (tanto) yoga e (poco) lavoro da casa.
Ho imparato che sono una persona pigra, che si perde nelle tentacolari possibilità che offre la vita a casa, che è difficilissimo lavorare da casa se non ci impone una timetable e un ordine generale delle cose, che le persone a volte ci mancano solo se ci fermiamo a pensarle, e che i genitori possono essere noiosi anche a distanza di 3000Km.
Ma forse dovrei riordinare meglio le mie considerazioni. O meglio, non ridurre tutto ciò che ho imparato a una lista e a un flusso di coscienza senza né capo né coda. Vediamo cosa posso fare al riguardo. Perchè tra le altre cose, ho anche imparato che sì, sono una persona un po' caotica, "un agente del caos" direbbe qualcuno, ma sono anche maniaca del mantenere tutto in ordine e pulito quando posso... e forse è solo una delle tante occasioni di procrastinazione, o forse semplicemente una piccola parte delle manie di controllo che sto approfondendo -ma nel frattempo lasciando andare- in questo periodo.
Essere obbligata a stare in casa, devo dire la verità, mi pesa molto meno di quanto credessi. Mentre la mia coinquilina esce di casa almeno 10 minuti al giorno, io mi sento completamente in pace a non uscire, e a fare tutte le mie cose da casa. Un po' sclero, a volte vorrei mollare tutto e uscire e passare il pomeriggio con alcune persone (e l'ho fatto almeno due volte, prima che venisse decretato lo stato di emergenza). Altre volte invece vorrei proprio essere ancora più isolata, e faccio di tutto per riuscirci.
Ho scoperto che non sentire la sveglia, significa solo che non considero abbastanza valide le ragioni per cui dovrei alzarmi al mattino, e questo mi fa fare i conti ancora una volta con il mio demone, quello che parla sempre dal fondo della mia anima, e che in fondo non so mai zittirsi.
L'altro ieri sera leggevo nel blog di qualcun altro che "non sempre ci è dato scegliere su quali corde suonare la nostra musica", e mi sono ritrovata d'accordo, pensando al mio demone, quello che ho sempre cercato di sopprimere ma che mi ha sempre inghiottita, prima o poi. Questa sarebbe la situazione perfetta in cui uscire, e mi sono resa conto di quanto sia facile zittirlo di tanto in tanto, di quanto posso davvero avere potere e controllo su di lui, solo con semplici gesti, con semplici mantra che mi ripeto, e semplicemente lasciando filtrare la luce del sole dalle mie finestre.
Ho imparato che troppa introspezione a volte fa male, perchè poi si cerca di entrare dentro agli altri, ed è pericoloso, non credo di volerlo fare. Non ora. Non con certe persone.
Ma ho anche imparato che a volte un po' di leggerezza e spontaneità non fanno male, che giocare è fondamentale, che prendere tutto sul serio e come un impegno per cambiare il mondo, danneggia molto gravemente il cervello, e lo fa ammalare della cosiddetta 'sindrome dell'impostore'.
Ho scoperto che non ho nostalgia di casa, che non ho paura che la mia famiglia si ammali, che non ho paura di non poter tornare da loro. Persino una ribelle e incontentabile come me ha imparato a rassegnarsi, e a smettere di pianificare e controllare la propria vita compulsivamente.
Mi arrendo a una situazione più grande di me, che mi impone di non abbandonarmi al caso, ma mi impone anche di non provare a forzare gli eventi, perchè non è possibile forzare un bel niente, devo solo pensare a come contribuire positivamente e con senso civico al momento presente, duro, difficile e challenging per tutti quanti, in tutto il mondo.
Sto imparando quanto è bello concedersi dei piccoli piaceri ogni giorni. Mi rendo conto che spesso, nel tram tram delle giornate, mi nego le cose che mi fanno stare bene, semplicemente perchè credo di non avere abbastanza tempo. Eppure, se solo trovassi tutti i giorni il tempo per una pratica yoga di 20 minuti al mattino, se solo facessi colazione con calma, so solo meditassi e lasciassi spazio libero alla mia creatività tutti i giorni, anche il mio lavoro di sicuro ne gioverebbe.
Voglio imparare la magia delle routine virtuose durante questa quarantena, per poi portarle fuori nel momento in cui finirà tutto questo.
Ho imparato a non essere turbata troppo dalla situazione, che anche questa è una situazione a cui devo imparare ad adattarmi, che non posso sapere fin dal principio cosa fare e come farlo, devo semplicemente imparare.
E quindi nonostante la fiacchezza della prima settimana, in realtà sto ingranando, sto capendo ogni giorno meglio cosa fare, sto cercando di darmi una disciplina abbastanza flessibile. E ok, lo so, "disciplina" e "flessibile" accostate sono un ossimoro, eppure, sento che devo darmi una regola, ma mi devo anche concedere lo spazio per sbagliare, per non paralizzarmi nell'incapacità di non riuscire alla prima ad organizzare perfettamente la mia esistenza.à
Imparo ogni giorno che a volte ci si sente bloccati, e lo sbloccarsi non è del tutto immediato, finchè non si fa un grosso sforzo di volontà. Vorrei imparare di più riguardo agli sforzi di volontà, riguardo ai desideri, riguardo al perchè al mio corpo piaccia da morire il junk food.
Imparo ogni giorno la preziosità del silenzio, perchè mi fa apprezzare ancora meglio la musica e la sua bellezza. Ultimamente ascolto tanta musica, soprattutto musica classica e musica corale, mi aiuta a sentirmi in pace e in armonia con il mio ambiente, con il mio posto, con le mie responsabilità.
Ho imparato che sono forte e debole nello stesso momento, e che nessuna delle due cose è migliore; ho imparato che il meglio è quando si cerca l'equilibrio. Tutti sappiamo più o meno in teoria che la virtù sta nel mezzo, ma tutti sappiamo altrettanto di quanto sia facile predicare bene e razzolare male, senza mai porsi nelle condizioni di muoversi verso quell'equilibrio nel mezzo. Ho imparato che fare un piccolo passo verso il mezzo è possibile, ogni giorno. Anche se mi piace tormentarmi, mi piace altrettanto stare in pace e non ascoltare quel sottofondo irrequieto della mia mente.
Imparo ogni giorno che per rimanere umani bisogna comportarsi come tali, e non abbandonarsi al piacere della pigrizia. Bisogna prendersi cura di se ogni giorno, perchè altrimenti ci si dimentica come amarsi. E se non siamo capaci di amare noi stessi, forse la quarantena può essere un'occasione per impararlo, facendo un piccolo gesto d'amore per se stessi ogni giorno.
E non so se questa lista, questo flusso di coscienza che mi ero riproposta di non scrivere, possa essere utile, non so nemmeno se qualcuno sia arrivato fin qui nella lettura (nel caso, grazie), ma tutto sommato è quel flusso di belle cose che esce dalla mia mente, e che mi sta accompagnando nella giornata di oggi, e forse il gesto d'amore per me stessa oggi, è stato dargli voce e lasciarne una traccia.

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