Come vivere mille giorni in soli tre mesi

Oggi è una giornata infinita, sono in lab dal mattino presto, e ancora ho centomila cosa de finire. Beh non proprio centomila, ma due o tre ben noiose ci sono. Poi qualsiasi cosa in realtà risulta noiosa il venerdì pomeriggio.
Comunque, vorrei tentare di fare un elenco esaustivo e ordinato di tutte le mille cose che mi sono successe da gennaio ad ora, ma non garantisco nulla, perchè davvero, mi sembra di aver vissuto sette mesi in soli tre mesi, o mille giorni in soli tre mesi, che forse rende meglio l'idea.
Visto che non ho molto bene idea di dove cominciare il mio elenco, e visto che l'ordine cronologico mi annoia, inizio solo dalla cosa più recente, che forse è quella che mi affligge di più.
Mi si è rotto l'unico strumento che mi serve in laboratorio prima del mio trasferimento a Padova.
Dovevo, in questo periodo, solo preparare campioni con quell'affare, e invece no, l'altro ieri ha pensato bene di rompersi.
Mi chiedo con questa cosa quale sia il messaggio che l'Universo mi sta mandando. Penso che questa cosa, congiunta con il fatto che Padova sta nella zona rossa del Coronavirus (e tutto sto macello non si capisce quando finirà), forse l'unico messaggio (e contemporaneamente l'unica opportunità da cogliere) sia solo essere più centrata e più focalizzata sul mio dottorato. La lista di cosa da fare a Padova si allunga, e il tempo e poco, se non avrò distrazioni, quantomeno potrò fare tutto e farlo come si deve.
Un'altra cosa molto negativa che mi è successa è la scomparsa di una mia amica di Genova. E' sparita per 12 giorni prima di essere ritrovata morta nella sua auto, suicidata.
Questa vicenda mi ha toccato molto, e credo che in qualche modo mi abbia cambiata. Realizzare che basta un attimo, una parola, per poter capire e essere vicino a qualcuno, ha fatto cambiare il mio approccio con le mie amicizie (sia vicine, sia lontane): mando messaggi, sto al telefono con le mie amiche, le vado a trovare, gli chiedo più spesso come stanno. Insomma, cerco di esserci, sempre. E cerco di far togliere la concezione che io sia talmente impegnata da non poter dare attenzioni. Insomma, molte mie amiche mi dicono che non mi cercano per non disturbarmi, sanno che ho tanto da fare e che ho poco tempo per cazzeggiare. Ma questo non mi piace. E anzi, se sei una mia amica e stai leggendo, sappi che non è vero che sono troppo impegnata per darti attenzioni, scrivimi e riceverai risposta. A volte tardo a rispondere, a volte non riesco davvero ad essere presente come vorrei, ma voglio esserci, indipendentemente da quanto sia incasinata la mia agenda.
Comunque nonostante gli eventi negativi (alla fine ne ho citati solo due, perchè tutto sommato non mi sento troppo a mio agio a condividere proprio tutto tutto), sento di essere in un periodo in cui sto rifiorendo. Le conversazioni difficili da affrontare sono finite (quasi) davvero. Ne è rimasta un'ultima, ovvero sul destino della mia Startup, iniziata quest'estate, premiata, ma che ancora non ha preso una vera direzione. Sono le fantastiche persone del mio team che in questi giorni hanno tirato fuori nuovamente l'argomento, e ne sono lieta, perchè questo ha innescato in me tanta felicità, tanti 'deliri creativi', e tanta fiducia nel futuro. Quindi penso che faremo una call tutti insieme (e non è banale, visto che in due siamo in Portogallo, ma gli altri sono sparsi in Olanda, Canada e Brasile), e parleremo bene di come lavorare, su cosa, e soprattutto perchè. Sono sempre più convinta di aver scelto le persone giuste con cui collaborare; ambiziosi quanto me, tutti si sono dedicati al progetto come se fosse davvero loro, e non solo il mio, e questo mi fa sentire oltre che profondamente grata, anche profondamente forte.
Se ripenso a quest'estate, mi riempio di sensazioni positive, ripenso che ho avuto un sacco di successo e che ho imparato tantissime cose, e che la sensazione che più mi piaceva in quel momento era proprio quella di vedere che tutte le cose che stavo facendo mi piacevano, mi rendevano felice, e avevano tutte perfettamente senso. In questo momento preciso della mia vita, mi sento esattamente nello stesso modo. Anche se non capisco proprio tutto il senso di ciò che mi sta succedendo, anche se sono una cazzo di altalena e domani potrei di nuovo deprimermi, nonostante l'instabilità che caratterizza il mio carattere, mi sento bene. Mi sento bene perchè so che 'qualcosa sarà', e so che io sto lavorando bene, al meglio di me stessa, e che qualsiasi cosa sarà, le poche cose che sono sotto il mio controllo andranno bene. Poi ok, devo davvero riconoscere che altre cose non sono e mai saranno sotto il mio controllo, ma in fondo è la vita, fa tutto parte del gioco, e non voglio stare in panchina.
Va beh, questo flusso di pensieri spero risulti sensato, ho troppo da fare per potermi soffermare a rileggerlo.
Alla prossima, in cui spero di mantenere questo sorriso e questa energia. Ma se sarò angosciata va bene lo stesso. Sono sempre più profondamente convinta che il segreto sia godersi appieno sia i momenti di alti, sia i momenti di bassi.


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