Il mito dell'innocenza - Louise Glück

Una piccola, necessaria premessa: non sono una traduttrice, e nello specifico, non credo di essermi mai cimentata nella traduzione di poesie -solo nella produzione :) - tuttavia, amando molto la produzione poetica di Louise Glück (Premio Nobel per la Letteratura 2020), e sapendo della difficoltà a reperirne delle traduzioni in italiano, lascio qui i miei modesti tentativi. Lascerò, di ciascuna poesia, il link alla versione originale in inglese. Se riscontrate errori o inesattezze, per favore, commentate o scrivetemi, e sarò ben lieta di correggere. Aspettando che l'editoria italiana colmi il vuoto, vi auguro una buona lettura! -Carlotta Micale

Un'estate va nei campi come sempre
fermandosi un attimo alla piscina dove spesso
si guarda, per vedere
se riesce a cogliere qualche cambiamento. Vede
la stessa persona, l'orribile mantello
di figlia che ancora la ricopre.

Il sole sembra, nell'acqua, molto vicino.
Ecco mio zio spiarmi ancora, pensa -
tutto in natura è in qualche modo suo parente.
Non sono mai sola, pensa,
trasformando il pensiero in una preghiera.
Dopo di che, la morte appare, come la risposta ad una preghiera.

Nessuno capisce più
quanto bella era. Ma Persefone se ne ricorda.
Anche che l'abbracciò, proprio lì,
mentre suo zio stava a guardare. Ricorda
il sole splendere sul suo braccio spoglio.

Questo è l'ultimo momento che ricorda chiaramente.
Poi il dio oscuro la portò via.

Ricorda anche, meno chiaramente,
l'agghiacciante intuizione che da questo momento
non avrebbe più potuto vivere senza di lui.

La ragazza che scompare dalla piscina
non ritornerà mai. Una donna tornerà,
cercando la ragazza che era stata.

Sta vicino alla piscina dicendo, di tanto in tanto,
sono stata rapita, ma le suona sbagliato,
niente a che vedere con ciò che ha provato.
Poi dice, non sono stata rapita.
Poi dice, mi sono offerta, volevo
evadere dal mio corpo.
Persino, a volte,
l'ho voluto. Ma l'ignoranza

non può volere conoscenza. L'ignoranza
vuole qualcosa di immaginato, che crede esista.

Tutti i diversi nomi -
li dice a rotazione.
Morte, marito, dio, estraneo.
Tutto suona così semplice, così convenzionale.
Devo essere stata, pensa, una ragazza semplice.

Non riesce a ricordarsi come quella persona
ma continua a pensare che la piscina ricordi
e le spieghi il significato della sua preghiera
così da poter capire
se ha ricevuto una risposta oppure no.

-Louise Glück - Averno (2006)
Link alla versione originale: https://poets.org/poem/myth-innocence







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