"Perchè non balli?"

Anna a Carl: "Perchè non balli?" Sguardo stortissimo di Carl ad Anna. Poi Ile (la donna di Anna) si mette a divagare e punzecchiare fastidiosamente: "Bè, è triste, pensierosa, sta sera è persa..."
Carl alle due stronze. "Non ho voglia di vivere sta sera!"
Le due stronze a Carl: "EEEEEh e che sarà maiiii"
Peccato che tra le cause della mia voglia di non vivere ci sono loro, le loro punzecchianti battute di pessima ironia. Le loro parole che come spade trafiggono l'anima. Ogni singolo giorno.
Oggi ho capito -forse- perchè fondamentalmente non potrò mai più ricostruirmi una vita sociale. Quando dico che pagherò per sempre un solo errore che ho commesso, è proprio così; e ciò non è circoscritto al mio ambiente più intimo e familiare a quanto pare.
Oggi ho capito che quei due, non li voglio mai più vedere nè sentire. Così come altre persone di cui mi fidavo, a cui volevo bene e ho sempre cercato di dare una mano. Ma nessuno sa andare oltre. Oltre quegli errori. Alcune di queste persone, sanno cose che ho fatto. Cose normali, che onestamente rifarei. Cose di cui non mi vergogno. Ma cose per cui non vale la pena difendermi se vengo insultata, ad esempio. Oppure cose per cui vale la pena deridere qualsiasi persona che manifesti stima per me.
Si tratta della reputazione, dell'esteriorità? O solo del fatto che la gente non si chiede perchè alcuni comportamenti siano solo un segno di profonda debolezza, di voler attirare l'attenzione -io tra l'altro stavo attirando l'attenzione di mio padre, io me ne sbattevo del resto del mondo mentre facevo certe cose, mi interessava altro. E come risposta ho ottenuto ancora più indifferenza, ma questa è un'altra storia.
Ma poi ho avuto un cambiamento repentino. Che mi ha portata ad essere ancora più debole, più chiusa. A vergognarmi di me stessa. A chiudermici, e pormi degli obiettivi. E' li che hanno iniziato a giudicarmi. Gente che fa le stesse cose che ho fatto io, mi critica, mi giudica, mi deride.
Ho un carattere del cazzo, lo so.
Sono sgorbutica, lo so.
Me lo dice anche mia nonna che sono la stronza della famiglia. Lo sappiamo tutti ormai.
Ma infatti, so anche che non sono adatta ad una vita sociale. Mi sono resa conto che non la voglio. Non l'ho mai avuta nemmeno quando ero una bambina.
Hanno avuto il coraggio di dirmi che mi piango addosso.
E' stata la cosa peggiore che potessero dirmi.
E intanto gli altri, come al solito mi deridono alle spalle. Ma questo lo hanno sempre fatto.
Solo due persone, di cui mi fidavo, a cui volevo bene -si, nonostante mi abbiano gettato addosso tutta la loro frustrazione negli ultimi sei mesi, io gli volevo bene-, che stimavo, hanno messo in guardia una persona, gli hanno detto di fare attenzione a me, che sono una brutta persona.
Ed io che ultimamente ero quasi contenta. Avevo della gente con cui uscire. Non la solita stronza da sola, al massimo con qualche occasionale accompagnamento e basta. Ma ora non voglio più vedere nè sentire nessuno. Le cose mi si devono dire in faccia. Se mi consideri una zoccola, incapace di stare al mondo, non mi tratti come se davvero mi volessi bene e ti allieti la mia compagnia, perchè cazzo...allora un pò ipocrita lo sei. E al tuo aiuto ci sputo sopra. Se sto annegando, annego piuttosto che accettare la mano di un'ipocrita.
Sono scioccata e delusa.
E ho capito che devo essere diffidente. Sempre.
Ho capito anche che sarò sempre sola al mondo. E la cosa ha smesso di dispiacermi.
Invidio da morire il rapporto tra mio zio e mia cugina. Loro ballano insieme. Mio padre non ha voglia nemmeno di parlarmi al telefono. Poi penso a chi ha il padre che lo cerca su Facebook dopo dieci anni, e solo perchè è in carcere e ha bisogno di lui per una falsa testimonianza. Chi è nella situazione migliore in questo caso?
E' difficile.
Oggi sono afflitta da tutti i mali del mondo. Mi mancava mia cugina, e ho pianto.
Mi mancano i miei malaticci.
Mi manca una vita vera.
Ho realizzato che per vivere, e potermi fidare del mondo esterno, dovrei costruirmi una nuova vita, tagliando completamente i ponti con quella vecchia, in un luogo in cui nessuno mi conosce, e in cui nessuno può scoprire gli scheletri nel mio armadio. Io me ne andrò. Non so ancora quando, non so ancora dove, e non so quanto tempo passerà, ma io me ne andrò via.
Oggi mi odio.
Oggi voglio diventare d'acqua, trasformarmi in lacrima e scivolarmi addosso. Ricevere me stessa sotto forma di fluido sarebbe il modo per autodistruggermi, perdermi e non riuscire a ritrovarmi, in modo quasi inconsapevole...Nella prossima vita voglio nascere lacrima.

Commenti

  1. tesoro non sapevo sinceramente delle tue tante ricerche disperate di affetto di tuo padre..

    se l'hai scritto in questo blog dimmi pure il post..
    vado subito a leggerlo..

    proprio nell'ultimo commento ti dicevo che è l'insulto peggiore essere detti'ti piangi addosso'..

    io credo che gli altri siano radicali nei giudizi..
    per loro o sei bianco o sei nero..
    se ti giudicano merda per loro lo resterai a vita..come un marchio..

    e persone come te che sanno mutare e conoscono il dubbio..le temono..
    perchè hanno le loro stupide certezze..
    magari lo fanno per sopravvivere..
    e cercare di vivere..

    non sentirti sbagliata..
    sei solo una ragazza coraggiosa..
    chi per me si interroga sempre su tutto è una persona meravigliosa..
    perchè non dà nulla per scontato e credo che in fondo non giudichi nessuno..
    perciò chi non giudica non può essere capito da chi fa del giudizio il suo mezzo di espressione..
    giudicano sempre ma non vogliono essere giudicati!
    sono un ossimoro di contraddizione!

    ti posso capire..nel mio piccolo..
    chi ha solo certezze a me fa paura..
    mi fa sentire'diversa'..
    e ci sto male davvero.tanto.ma tanto.

    piccola goccia..
    nella prossima vita tu sarai la MIA lacrima..

    ti sono accanto piccolo grande rivolo..

    un bacione

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Piccola mia...come al solito riesco a commuovermi <3
      Grazie..di cuore...
      I post in cui parlo di mio papà sono qui e là, ma ce n'è uno in particolare che è intitolato "Padre di merda" chè molto esplicito. Ma pazienza.
      Sai, del tuo commento, la stessa persona che mi ha detto che mi piango addosso, ha avuto il coraggio di dire che "mi dai corda a priori"...
      Quanta stupidità emotiva in queste parole...e quanto riscontro di tutto ciò che hai detto ci ho ritrovato!
      Non ho parole...
      Nella prossima vita, sarò lieta di essere la TUA, solo tua lacrima, così da essere parte del tuo dolore, e così da essere uno, insieme io e te...sarà stupendo essere l'una una parte dell'altra, allora lì si che ci comprenderemo e non avremo più nessun difetto; nessuno potrebbe più giudicarci pechè uniremo le nostre forze e ci completeremo nel nostro dramma...
      E' epico questo commento, sembra una litania, una sorta di preghiera...
      Ma a me non importa nulla, e aggiungo che se ti avessi tra le mie braccia ti stringerei forte e lascerei che ci abbandonassimo ad un pianto liberatorio quasi febbrile...
      Piccola mia, ti tengo per mano...
      <3 Ti bacio

      Elimina

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