verso la tempesta

Mi sono risvegliata stamattina con gli occhi gonfi. Di quel gonfiore che solo chi è abituato ad addormentarsi piangendo conosce bene.
Di quel gonfiore che si può togliere soltanto appoggiando sugli occhi due cucchiaini precedentemente messi in freezer... se solo il freezer di casa mia funzionasse. Così quel gonfiore me lo sono tenuta, e nemmeno acqua fredda in faccia l'ha un po' attenuato.
E in effetti mi sono svegliata con gli occhi di quel gonfiore, perchè come non mi accadeva da molto tempo ho pianto, e ho pianto tanto.
Ho pianto forte, rumorosamente, nella solitudine della mia cameretta lisboeta.
Ho pianto come quando ero una ragazzina fragile che si addormentava ogni sera piangendo.
Sembra un po' stupido, ma stavo guardando la 13x21 di Grey's Anatomy, e nel finale c'era una tizia che stava morendo. Insieme a lei c'era il suo chirurgo, che le ha chiesto di cosa avesse bisogno. La donna morente ha detto di aver freddo, e il chirurgo si è offerto di portarle una coperta, ma lei ha voluto solo un abbraccio.
Ho pianto forte pensando alla solitudine, pensando agli abbracci, pensando al contatto.
Ho pianto forte pensando a tante cose, che sono sempre le stesse di quando ero una ragazzina sfigata che si addormentava piangendo, ma rivisitate nel mondo attuale.
Si possono avere intorno tante persone, ma ci si può sentire soli lo stesso.
In realtà non so più cosa intendo per 'solitudine' o 'sentirmi sola'. Sono apposto con me stessa, e spesso la solitudine me la vado a cercare solo perchè mi piace.
Ma perchè?
Non so, forse avevo solo bisogno di lasciarmi andare. Troppa pressione, troppi dubbi, tante paure. E così ho solo pianto.
Non ricordo nemmeno l'ultima volta che ho pianto così tanto.
E ho un po' paura di me stessa, di lasciarmi ancora inghiottire da un demone che non vedo nemmeno io, ma che so che esiste dentro di me, e che vorrebbe inghiottirmi. L'ho tenuto a bada per tantissimo tempo, ma lui dalla sua ha il fatto che l'unica volta che era ad un passo dal vincere, e poi ha perso, è stato solo per sfortuna.
Dentro me esiste ancora quella parte oscura e terribile che vuole farmi male.
Qualche giorno fa a mensa, le tizie con cui di solito pranzo, hanno intavolato un discorso sull'autolesionismo. Odio questo tipo di discorsi, e mi sono alienata completamente, fino all'intervento di una di loro che diceva qualcosa tipo 'soffre talmente tanto dentro, che non importa il dolore esterno'. Si boh, forse è così; quando hai troppo dentro e non riesci a esprimerlo, quando hai troppo dentro e non riesce a uscire.
Fatto sta che combatto ogni giorno la voglia di rinchiudermi dentro me stessa in svariati modi. Mi piace stare chiusa dentro me stessa, ci sto bene, ma alla lunga mi danneggia.
Ma non c'è luogo migliore per me che me stessa.
In realtà non ho pianto solo per me stessa. A volte penso a tutto ciò che non mi piace di questo mondo, a tutto ciò che vorrei cambiare, e mi sento così piccola e insignificante nella vastità dell'universo, che proprio non riesco a darmi pace.
A volte ho solo paura di scomparire senza nemmeno aver lasciato una traccia.
E' insano pensare a queste cose alla mia età e prima di andare a dormire.
E' insano avere così tante paure. Ma la cosa bella è quando riesci ad affrontarle una per una, a testa alta e a passo spedito.
Tutti hanno paura di qualcosa, la differenza sta in chi riesce ad andare avanti nonostante le paure, a superarle, e chi invece si lascia bloccare.
Non so se ieri sera piangevo perchè ero bloccata dalla paura. Non so se poi sono riuscita a superarla. Non so nulla, ma so che sono convinta di dovermi godere anche queste ondate di tristezza che a volte arrivano.
A volte mi sento come sulle montagne russe. E poi ieri sera nel mezzo delle montagne russe mi è preso un attacco di panico. Da che ne ho memoria penso sia solo il secondo della mia vita.
Però ieri sera non riuscivo a controllare il respiro. Perchè piangevo. Così ci ho messo un po' di più a calmarmi. E non riuscivo a dormire. Così ho solo pensato al contatto, agli abbracci.
Non so dopo quanto io mi sia addormentata, penso molto tardi, stamattina volevo bruciarla la sveglia che suonava. E mi sono pure riaddormentata.
E poi vedere gli occhi così gonfi, mi ha fatto un po' male, mi ha riportata indietro nel tempo, e non sempre mi piace andare indietro nel tempo.

Poco fa sono uscita a fumare. Il sole splendeva, e morivo di caldo perchè la temperatura era intorno ai 30 gradi. Ho incominciato a scrivere, e quando scrivo di solito non vedo nulla, solo lo schermo, solo le parole che nascono, lettera dopo lettera. Iniziavo a sentire odore di pioggia.
Improvvisamente e senza che io me ne accorgessi, ha iniziato a diluviare. E ora piove, piove forte.
Per fortuna ho sempre un ombrello con me. Perchè il tempo è variabile, inevitabilmente e senza che possiamo farci nulla, il tempo cambia.
E le tempeste possono arrivare improvvisamente.



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