Yoga, casa, scrittura e altre storie

 Oggi è lo Yoga Day, nonché il Solstizio d'estate. In questo preciso istante in cui sto scrivendo, entriamo ufficialmente nella stagione estiva.
Per me è una ricorrenza molto importante, per vari motivi, uno dei quali è che nei momenti di difficoltà, penso al fatto che "arriverà una stagione migliore", e infine, la stagione migliore arriva sempre, il sole risorge ogni giorno, e ogni ciclo ci insegna qualcosa. Nel post precedente vi parlavo di come questi 9 mesi a Padova mi hanno trasformata, e di tutto ciò che è successo.
Tra le altre cose, ho pubblicato due corsi online di Yoga su Udemy (che sono gratis per 5 giorni, per celebrare questa ricorrenza, Yoga per la creatività --> iscriviti gratis qui e 4-Weeks Yoga Challenge --> iscriviti gratis qui). Lo Yoga mi ha intensamente accompagnata in questi anni (pratico dal 2014) e nel 2020 ho deciso di "chiudere il cerchio" (chiudere un bel niente perchè ne ho aperto uno ancora più grande, in realtà) prendendo la certificazione per insegnare. Lo Yoga è un viaggio molto intenso dentro me stessa, esattamente come lo è la scrittura, e infatti in entrambe i miei corsi -ma soprattutto quello di Yoga per la Creatività- mi concentro molto sul legame introspettivo che c'è tra Yoga e scrittura. In questi mesi ho anche scoperto la Scrittura Terapeutica, e me ne sono appassionata, capendo che in realtà è quello che faccio da tutta la vita.
E così mi sono resa conto che mentre la scrittura è la mia ancora, lo Yoga è la mia casa. E ho iniziato intense riflessioni sul concetto di casa. Perché ho traslocato tipo un milione di volte -no dai, solo 11 volte in 5 anni, delle quali 3 solo in 7 mesi a Padova- e all'ultimo trasloco internazionale, tra giugno e luglio 2021, circondata da scatoloni, ho compiuto il rituale dei 108 saluti al sole. L'ultima volta che l'ho ripetuto è stata ad aprile di quest'anno, un po' in ritardo rispetto all'arrivo della primavera, ma molto significativo...e soprattutto, giusto in tempo prima di infortunarmi e rimanere ferma. E oggi vorrei così tanto fare i 108 saluti al sole, ma non posso, farò una piccola pratica di Yoga stasera per celebrare in solitudine e con me stessa, ma la vera celebrazione alla fine è condividere la pratica. Per questo ho deciso di offrire gratis i miei corsi per i prossimi 4 giorni.
Casa è dove riesco a posare il tappetino. Chatwin diceva che casa è dove si posa il cappello, per me quella bella metafora sul cappello, è rappresentata dal mio meraviglioso tappetino da Yoga.

Questo periodo padovano, quindi, molto più intensamente che nel passato, mi ha fatto pensare al concetto di casa, e ho scritto una poesia, che è stata pubblicata al ROAM, una specie di diario di scrittura e creatività, che fa parte di un progetto di ricerca ampio e interessante sul concetto di casa, della Facoltà di Lettere dell'Università di Lisbona. Vi lascio qui il link alla poesia --> https://www.rhome.letras.ulisboa.pt/pt/roam/winter-spring-2022/roam-2-715/chronicles-of-the-search-for-the-eternal

E qui le note biografiche e qui la descrizione del progetto.

Chi conosce il mio blog da anni, riconoscerà quella poesia, l'ho scritta tra 2011 e 2012, e l'ho pubblicata qui. In questa versione, l'ho tradotta e riadattata, e mi sono resa conto di quanto lì ci sia proprio me stessa. Lo scheletro originale della poesia, è qui --> Divorata dai giorni.

E nulla, dopo questa mini-riflessione, mi tocca tornare alla mia faticosa e lunga giornata di lavoro, ma fatemi sapere cosa ne pensate.

Mi sento molto grata per la vostra presenza sul mio blog, sono grata per tutti coloro che mi sostengono, mi leggono, commentano. GRAZIE!