un flusso di pensieri (per non perdere l'abitudine)

No, tranquilli, non la perdo l'abitudine di scrivere flussi di pensiero, manco fossi Joyce. E' già tanto che usi correttamente la punteggiatura, in più aggiungiamoci anche il fatto che sto scrivendo dal mio nuovo PC del laboratorio-con tastiera portoghese- e che inoltre ho anche meno di un quarto d'ora per finire il post, perchè poi devo andare a yoga, ed ecco a voi la ricetta perfetta del post incasinato.
La mia vita in questo periodo oscilla tra l'avere un meraviglioso senso di appagamento con annessa sensazione che la mia vita sta procedendo nella direzione giusta, e tra l'avere la disarmante e fastidiosa sensazione di non avere nulla sotto controllo. Mi creo routine che non rispetto, ma che quando rispetto mi fanno sentire fortissima, mi do obiettivi perfettamente raggiungibili -anche se un po' sfidanti, sennò che obiettivi sono??- ma che arbitrariamente decido che non è il momento di perseguire. Mi impegno nelle cose, ma non troppo, e se mi impegno tanto sono le cose sbagliate. Insomma, un pendolo che oscilla tra la confusione e la soddisfazione. Il che potrebbe sembrare che io mi trovi perfettamente a mio agio con la confusione della mia vita. Mi ci trovo davvero? No non credo, la maniaca del controllo che risiede in qualche luogo profondo della mia anima mi spinge sempre a desiderare la perfezione. Sono perfettamente conscia del fatto che non sia raggiungibile, e non me ne dispero, ma nel contempo non riesco ad accettarla pienamente, o se la accetto è solo una scusa che do a me stessa per procastinare o cedere a qualche brutta abitudine (vedi il dolce al cioccolato enorme + caffè a cui ho ceduo oggi dopo pranzo). E voi mi direte: ma si, belin, goditela sta vita, che poi muori e rimpiangi tutti i dolcetti portoghesi ultracalorici che non hai mangiato, e poi ti vedi lì, in un letto a morire, pensando che sei morta uguale anche se ti sei privata di quel proibito piacere. Si, lo penso anche io da un lato, ma dall'altro sono anche convinta che la disciplina sia  libertà, perchè ti permette di avere del vero tempo libero in più, rispetto a quando procrastini e vivi la tua vita completamente nel caos. Ma la domanda che mi sorge spontanea è: come voglio impiegare il mio tempo libero? Non riesco a gestire nemmeno quello ultimamente. Cioè solo a volte, ma vorrei fosse anche quella una routine -che poi, perchè il tempo libero dovrebbe essere una routine?? Sto dando i numeri, mannaggia a me.
Concludendo, pulire camera è facile. Riordini, metti tutte le cose fuori posto nei loro posti, passi l'aspirapolvere, rifai il letto. Nella vita come fai? Come rimetti tutto apposto? Come togli la polvere?
Qualcuno me lo spiega quale è l'aspirapolvere per il pavimento della vita? Grazie.

Commenti

  1. penso che il tempo libero non debba diventare una routine..
    anzi penso ad una 'routine libera'in tutto.
    io odio organizzarmi..mi sento come 'costretta'..vivo l'organizzazione come un'imposizione..
    ma forse sai è la vita stessa un'organizzazione..un'abitudine..
    abituati all'abitudine..questo posso consigliarti..
    e non viverla come una costrizione..un DOVERE..
    forse ti dai troppi doveri..che dici?

    ti abbraccio

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    Risposte
    1. Sai che forse è vero? A volte mi scordo di essere settata sul 'voglio' anzichè sul 'devo'. Le routine da un lato sono molto buone, ti rendono produttiva, e permettono di non lasciare chela vita sia solo una serie di casualità su cui non hai alcun potere, ma è anche vero che costringono, stringono, incasellano la quotidianità. A volte sento di non essere capace a stare al mondo.

      Ti abbraccio fortissimo

      Elimina

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