Questa poesia è stata una delle prime che ho imparato alle elementari. Mi incuriosiva la parola "bruscoli". Così l'ho cercata sul dizionario, e ho scoperto che bruscoli possono essere i ramoscelli degli alberi, ma anche quella polverina fastidiosa che ti entra negli occhi quando c'è vento. In quel momento ho realizzato quanto mi affascinassero le parole, il loro significato, la loro etimologia e il loro uso. La poesia è anche in tema con il clima di Lisbona, anche se altro che 'pioggerellina', diluvia da due settimane. Ed io mi chiedo: ma la gente che sostiene di amare la pioggia, esattamente cosa intende? Magari qualcuno me lo faccia sapere nei commenti. Godetevi la poesia! Che dice la pioggerellina di marzo, che picchia argentina sui tegoli vecchi del tetto, sui bruscoli secchi dell’orto, sul fico e sul moro ornati di gèmmule d’oro? Passata è l’uggiosa invernata, passata, passata! Di fuor dalla nuvola nera, di fuor dalla nuvol...
ti capisco..non sai quanto..
RispondiEliminaquell'osservarci dal di fuori..come se guardassimo un film..il film su noi stesse..
ma non ci interessa nè la trama nè il finale..
eppure parla di NOI!!
e lasciare tutto al caso..trascinandosi nell'inedia di vivere..
forse è l'inerzia del vivere che ci ha stancate..
quel sentirci quasi obbligate alla vita..
e la nostra forma di ribellione..
da noi assunto come libero arbitrio..
è la cessazione di ogni interesse..
ogni ispirazione..
ogni trama di quel film..
resisti ti prego..
ritorna a scoprirti..
la vera libertà è sceglierla..
un bacio