Maturita - The last step: L'orale

Tra circa 9 ore e trenta minuti ho l'orale del mio esame di maturità.
La prof di italiano e storia mi tartasserà.
Anche di storia dell'arte.
Ma mai quanto matematica e fisica.
E il discorso della tesina, disorganisco e troppo lungo, dove lo lasciamo?
Accidenti.
Lo so che dovrei dormire, arricìvare perfettamente riposata, con la mente fresca e non piena di nozioni a caso...ma è più forte di me...devo assolutamente ripassare fino alla morte, fino a che il mio cervello non sarà esausto. Se di italiano e storia quest'anno avessi avuto un professore vero, non avrei avuto tutta questa insicurezza. Se Luca Scemo non avesse preso più di me agli scritti non avrei tutta questa insicurezza. Se non venisse a vedermi ottantaquattromilamilioni di persone all'orale domani, bensì solo Alberto, non avrei tutta questa insicurezza.
Vorrei improvvisamente avere la scienza infusa. Anzi no l'italiano e la storia infuse.
Vorrei che fosse oggi in un attimo dopodomani.
Vorrei che finisse tutto immediatamente.
Vorrei che questa finta pazzesca dell'Esame di maturità non esistesse...non serve a nulla se non a mortificare gli studenti.
E a stressarli.
Domenica non sono nemmeno andata all'Hospice...vaffanculo!!!!
Vorrei tanto, ma proprio tanto che tutto finisse adesso.
Bum. Stop. Fine del mondo. Non sapere come va a finire. Non sapere come andrà. Evitare l'estrema prova finale.
Rendiamoci conto...la mia strategia per l'orale rispetto alle cose che non so, non è "me le vado a guardare", bensì "spero non me le chieda". Questo non mi è mai capitato. Sono sempre stata preparata e pronta a tutto. Non ho mai ammensso la mia debolezza, ho sempre voluto assumere l'estremo controllo su tutto. E ora non ce l'ho. Ma non devo andare nel panico. Devo sottopormi al Panismo...devo fondermi con la natura, con l'ambiente circostante. Se cerco nella mente, sono sicura che lo so che cos'è l'ermetismo, la definizione di indifferenza per Montale, e tutte le teorie sulla decostruzione dell'io di Pirandello. Sono cose che ho dovuto studiare da sola, ma le so...si si, LE SO! So anche alla perfezione Camille Claudel, nevvero?? NO. Onde per cui sta notte dormirò due ore, domani avrò le occhiaie. Anzi non le avrò perchè infilerò due cucchiaini nel freezer e poi li metterò sotto gli occhi. Poi indosserò un paio di jeans, le ballerine beaje con la punta nera -sono le mie preferite-, una maglietta beije, e ANDRO' A SPACCARE I CULI! Anzi, prima mi devo ricordare di indossare anche un pò di "Insolenza", altrimenti vado nel panico. Devo mettere in borsa l'album delle incisioni, che fa bella figura. Devo portarmi gli appunti dietro, che ripasso. Devo passare in via XX dall'Assicurazione. Devo vedermi alle 8e30 al Bar con Alberto. Infine mi recherò a scuola. Guarderò l'orale della povera sfigata che c'è prima di me. Osserverò minuziosamente quanto schifo fa l'edificio scolastico che pazientemente mi ha accolta per cinque anni, e poi me ne andrò indignata opo il mio brillante orale. So che sarò indignata, perchè si, l'indignazione è un sentimento che provo spesso di fronte a situazioni deò genere, benchè la maturità sia la prima che faccio, non è la mia prima situazione di esame. Ma sarò brillante, spaccherò i culi, venerò i muri, e romperò le finestre. Persino le zanzare applaudiranno.
E poi vado in Posta, e mi compro un libro di Carlos Ruiz Zafon. Lo compro in posta perchè ci sono sconti molto convenienti su libri parecchio interessanti.
Sono le due meno dieci.
Il mio orale è tra otto ore.
Mille occhi mi guardano...sono le anime buone che mi prenderanno per mano e mi assisteranno. Sono le anime di chi ormai non è più su questa terra ma vive nel mio cuore.
I malaticci dell'hospice mi perdoneranno per non essere andata domenica...?
Intanto, chissà...

Acinelli Silvia
Mele Natalina
Molinelli
Sabbatella Mario
Lea
Eulalia
Il simpatico vecchietto che era andato in guerra e non aveva più una gamba
Camilla
Giovanna Zago
Tina
Feketene Eva
La mamma di Rita
Rosa
Caterina
La profuga di Istria
Sydal
La moglie del Genio Guastatore

Non siete in ordine di importanza, e chiedo perdono se ho dimenticato qualcuno, e qualche nome, ma siete stati come delle meteore nella mia vita, e stasera vi sto ricordando tutti quanti...la prima della lista, Silvia, faceva finta di essere morta per non parlare con me...accettava contatti solo se le si offriva del vino...le prime volte all'hospice mi faceva prendere davvero male! Ma la ricordo con simpatia :-) Natalina è morta dopo dieci secondi che le ho dato un bacio. Molinelli è stato il primo per cui ho pianto. Sabbatella...si è ricordato di me fino all'attimo prima di morire -ha detto la figlia-...mi ha voluta con sè il giorno del suo compleanno, ha tentanto di insegnarmi lo spagnolo...ero il suo "amor"...ho la sua foto da giovane, autografata, era un giocatore della samp.
Camilla soffriva di demenza senile...era dolcissima, ci divertivamo un sacco, cantavamo tutte le domeniche!
Giovanna ha avuto una vita difficilissima ma io mi prendevo cura di lei, la pettinavo, la ascoltavo, e alla fina abbiamo scritto insieme la storia della sua vita...
Tina sosteneva fermamente che fossi il suo angelo custode.
Eva era ungherese e non parlava una parola di italiano. L'ultimo giorno di vita, da accanita fumatrice, voleva fumare; abbiamo fumato insieme! E ho imparato qualche frase in ungherese piuttosto che non comunicare affatto; era un gran peccato...
A Rosa portavo sempre il giornale, ma non c'era un gran rapporto tra me e lei...solo negli ultimi giorni si è intensificato...Le ho voluto bene davvero.
Caterina...mi prendeva un sacco in giro XD
La moglie del Genio Guastatore, subito rifiutava fermamante la èresenza dei volontari; una domenica si è aperta completamente a me, raccontandomi l'intera storia della sua vita. E' stato bellissimo.
Sono sicura che loro, e gli altri mi saranno vicini per tutta la vita. Perchè loro mi stanno aiutando a capire il senso della vita stessa, e credo che continueranno a essere garanti del senso della mia vita, insieme a tutti coloro che sto incontrando e che continuerò a incontrare. L'hospice è quella cosa a cui non posso rinunciare. Più. Mai Più.
In confronto a ciò che sto dicendo uno stupido esame di maturità mi sembra stupido. La tesina l'avrei dovuta fare su questo. Per far rendere conto a quanlcuno di quanto effimero sia il valore che si da alle cose.
Non importa.
L'importante è che lo sappia io.
L'esame l'ho passato.
Che io esca con 96, che io esca con 60, sono matura.

Commenti

  1. Allora? Com'è andato il fatidico orale di maturità? :)
    Ti rispondo al commento sul mio blog: osare... Va bene osare quando non si ha nulla da perdere, ma nel mio caso non so neppure se ho qualcosa da vincere!

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