Consumata

Secondo giorno di maturità. Primo giorno di seconda prova.
Mi sento consumata, come se avessi vissuto i miei diciotto anni in un solo giorno, come se fossi nata questa mattina mi fossi ammalata verso le tre del pomeriggio e adesso stessi lentamente agonizzando attendendo la morte ed un caldo letto u cui giacere. Ho avuto il culmine della vitalità dopo le nove del mattino. Era la gioventù dei sensi. Ho avuto la mia matura età quando sono uscita dalla scuola al termine delle sei ore e con passione e ansia di rivederlo, ho baciato l'amore della mia vita.
Ho consumato l'intera vita in sole ventiquattr'ore, e adesso non mi resta che rimuginare su essa.
Ho consumato la mia vita in poco tempo, e adesso non mi resta che rimpiangere.
Ho consumato la mia vita e adesso non mi resta che piangere.
Adesso non mi resta che chiedermi se rinascerò, se domani mi risveglierò, se dalle ceneri, questa fenice potrà nuovamente spiccare il volo e tornare al culmine dei sensi, e ritrovare l'idea geniale, il tocco dell'artista...e così fare per tutta la vita, per tutte le sfide che gli si porranno davanti...da questo giorno in poi.
Non credo che dimenticheròmai i giorni della maturità...
Credo che nessuno possa dimenticarli, perchè tali giorni sono la metafora dell'intera vita...
Eppure i viene da piangere. Non è la nostalgia di un tempo che so di perdere per sempre. Non è l'ansia da prestazione che mi attanaglia le mambra, e non è nemmeno il fatto di non sapere che cosa ne sarà della mia vità.
Credo sia il motio per cui ho pianto anche ieri sera con l'amore della mia vita.
Ho iniziato ad avere gli occhi lucidi quando lui ha iniziato a descrivermi come sono fatta, della mia tendenza ad isolarmi dal mondo, a stare in un angolo e ad essere refiosa. Mi sono commossa quando ha detto che forse qualcosa di interessante l'avevo. Ho pianto, sono scoppiata, quando ha detto, che tutti mi stavano odiando, e che quando diceva tutti, intendeva proprio ogni essere presente in classe, e che lui non lo riteneva giusto, è troppo facile odiare una persona piùttosto che cercare di capirla...
E in effetti è vero, ma in tutta risposta, a parte le lacrime, gli ho detto che propbabilmente il problema è mio, perchè vedete, mi sono sempre trovata nella situazione di essere consumata contro tutti, e continuando a consumarmi...
E ieri ho visto "Assassini Nati", accidenti quanto mi sento Mallory, quanto vorrei ammazzare certa gente, quanto vorrei scappare col mio uomo, ammazzare mio padre e dopo mia madre perchè tace e successivamente il resto della gente che proprio non è degna di stare al mondo.
Direttamente venuta dall'inferno...sto cazzo! Non ho le palle per osare, ho solo il potere per consumarmi...e chissà come mai riesco solo a consumarmi senza mai esaurirmi, sono una fonte inesauribile di chissàchecosa che però fa stare male anche me, e mi fa odiare da tutto il resto del mondo
Ma lo so che il problema è mio. Non so come pormi; sono un'individualista? Non lo so...
Ora so solo che ho degli obiettivi ma il mondo non gira mai nel verso in cui si vuole, che vorrei un futuro, ma futuro non esiste.
Che le certezze che credo di avere potrebbero sparire con un soffio di vento, e soprattutto, che mi gioco tutto in pochi giorni.
Ma la vita è questo.
Una gigantesca merda. Che ti piomba addosso, e tu non gliel'hai mica chiesto Ci è che chiede di nascere? Magari l'ho chiesto...Hilman parla di "teoria della ghianda"...è interessante...dice che ogni uno di noi, prima di nascere, aveva già una vocazione, la ghianda, e si è scelto in che vita nascere (quindi genitori, scuola, città, cultura, ecc...) in modo da poter realizzare al meglio la propria ghianda...quindi nella vita, tutto si gioca sul trovare sta ghianda...e capirla, capire i segnali che ci manda. Magari il rendermi odiosa agli occhi di tutti e avere un padre di merda, sentirmi continuamente consumata, sono tutti segnali che la ghianda si esprime al meglio.
Diventerò una grande donna?


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