La mia Lisbona

Ti scrivo dalla mia Lisbona, città quasi perfetta con molto da imparare, in costante cambiamento.
Iniziamo dall'allegria che profuma i caffè all'aperto nel tardo pomeriggio, quando il sole si sta per congedare.
Sai di cosa odora la nostalgia? Immagina un mazzo di rose rosse, il regalo ricevuto da una persona speciale, che ha un significato profondo e particolare. Prendi la rosa con prudenza, chiudi gli occhi ed estrai l'essenza profumata. La nostalgia profuma di rose fresche.
Gli odori di Lisbona vivono tra le case. La verità sa di mela verde. Si addenta la mela e la verità cambia, assumendo nuove forme. Ma sai dove puoi trovare l'odore della poesia? Che tu ci creda o no, l'odore della poesia si trova nei vestiti lavati che asciugano al sole.
Mi piacerebbe tornare qui con te. potremo passeggiare per viuzze ombrose che danno voce a chi non ce l'ha, e se i pazzi si sciolgono nel canto noi ci uniremo a loro di buon cuore. Nel caso in cui il bar all'aperto, -quello che mi piaceva tanto, che profumava di cannella-, fosse pieno di turisti, noi andremo al prossimo e, chi lo sa...forse scopriremo un nuovo angolo di Lisbona che fino ad ora era rimasto nascosto ai nostri occhi.
Se piove ci proteggeremo sotto il cielo di Lisbona, un cielo di incertezze, che ha bisogno di noi per avere un senso.

-Testo reale basato sulla realtà circostante.
Carlotta, 10 Febbraio 2012


-Lunedì 6 Aprile 2020

Ed è proprio rileggendo questi scritti vecchi dei miei appunti sul mio primo viaggio a Lisbona, vedendo video della città deserta in questo periodo, e leggendo Saramago, che mi viene nostalgia.
Nostalgia di cosa? Nostalgia della città in cui vivo. Per anni ho sognato di vivere a Lisbona, e finalmente ci sono riuscita, ma nell'ultimo periodo non l'ho apprezzata come avrei dovuto. Sentivo il bisogno di cambiare aria, e lo sento ancora in realtà, ma per ragioni diverse. Sarei dovuta andare a Padova, ma è saltato tutto. Non cambio aria ma nemmeno vivo la mia città.
Sono ferma, immobile, dentro una casa bellissima e accogliente, luminosa e spaziosa, ma che non ha nulla a che vedere con la mia Lisbona.
Mi chiedo sempre più spesso come sarà il post-pandemia. Mi chiedo sempre più spesso se ci sarà un dopo.
Mi immagino tutta l'energia che si libererà per le strade di tutto il mondo non appena verrà annunciata la fine della pandemia, la fine dello stato di emergenza, la fine di questo isolamento forzato ma necessario.
Ho una piccola lista di cose che voglio fare appena finirà tutto.
Mi manca il mio ufficio, mi manca il laboratorio, mi manca vedere le mie persone, mi mancano le lezioni di spinning in palestra. Mi mancano le passeggiate in Baixa, borbottando per la quantità di turisti in giro, mi mancano i tramonti in Praça do Comercio, mi manca sentire i profumi dei diversi quartieri della città.
Forse un altro effetto collaterale di questa quarantena è il fatto che saprò innamorarmi di nuovo profondamente della città in cui vivo, ricordandomi perchè nel febbraio 2012 mi ha suscitato così tante emozioni.
La città è silenziosa.
Il cielo è ancora più azzurro.
Le poche volte in cui esco, vedo una città assopita, spettrale, come se stesse vivendo un'eterna domenica.
Ieri sera passeggiavo in mezzo alla strada, ballando, cantando, ascoltando la musica.
Piove.
Sono letargica.
Mi abbandono a pensieri pigri.
Mi manca Lisbona.

Commenti

  1. Pensieri poetici che travalicano confini e orizzonti, colpiscono e coinvolgono con una cadenza armoniosa... felice di averti letta poetessa.

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