Del Nichilismo che avvolge la nostra vita

Oggi il nichilismo mi avvolge, e non so esattamente per quali ragioni.
Ho affrontato fondamentalmente tutte le famose "conversazioni difficili" di cui accennavo in questo post, eppure rimane una specie di qualcosa che è incompiuto, e che mi continua a tormentare.
Sono una persona tormentata, questo si sa molto bene, e lo spiego molto ampiamente quasi in ogni post del blog. Eppure questa spiegazione non mi soddisfa più fino in fondo, non mi convince e non mi lascia in pace. Non capisco se sto facendo tutto giusto o tutto sbagliato, mi crogiolo in piccoli piaceri ed in piccoli dolori, senza esattamente dare un senso logico al tutto.
Una patina di nichilismo sporca questa giornata, in cui concludo poco, penso molto, e mi abbandono.
C'è un sottile piacere nel sentirsi in colpa per essersi abbandonati troppo, c'è un sottile piacere nel perdere il controllo.
Ma poi torna il tormento, ti ricomponi velocemente, ti spazzoli i capelli, ti guardi allo specchio, e fingi che tutto sia uguale a prima, che nulla sia cambiato e che tu abbia ripreso il controllo, un presunto controllo, che probabilmente non hai mai avuto.
Ti svegli al mattino, ti lavi la faccia, ti guardi allo specchio e non ti riconosci. Ti svegli dopo esserti crogiolata a letto per troppe ore, cerchi di dare un senso alla tua giornata, alla tua intera esistenza, e non ci riesci.
Il nichilismo è come una vernice che ti si appiccica sulla pelle. Ha un odore acre, il nichilismo. Un odore che si insedia tra le pieghe della tua pelle, in profondità nei pori, rimane appiccicato sui tuoi vestiti.
Il nichilismo sta nelle occhiaie marroni e gonfie, nei capelli spettinati, nei denti non lavati.
Sta in quel pigiama indossato troppe ore, in quel bicchiere di latte versato troppo di fretta -non piangere sul latte versato- e sopra la spugnetta che userai per pulire il tavolo.
Siamo circondati dal nichilismo, ne siamo impregnati, ne siamo malati. Il nichilismo è una malattia, fisica e mentale, che ti porta a trascinarti fino a quel barlume di piacere che intravedi nel procrastinare le cose necessarie da fare. Il nichilismo si trova nel flebile senso di colpa che segue al procrastinare.
Siamo animali malati, angosciati, la nostra paura risiede nel vuoto del futuro, e io dovrei semplicemente zittirmi e abbandonarmi al piacere di una cena composta da latte e panettone.


Commenti

  1. Ciao Carlotta, come sempre spero che tu stia bene in generale.
    Il fatto che tu sia tormentata non è da vedere come una cosa "negativa", anzi, significa che il tuo essere è alla ricerca della propria piena consapevolezza di sé (cosa più che buona e naturale).
    Non preoccuparti troppo di quello che è incompiuto; continua a conoscere tutto ciò che puoi e un giorno, prima o poi, intuirai e farai l'esperienza, la quale ti permetterà di vedere che ogni cosa ha un senso logico, qualunque cosa esista. A parere mio, tutto ciò che esiste è necessario e tutto ciò che è necessario esiste, e ogni cosa che esiste ha un senso, uno scopo, un valido motivo per esserci. Vai avanti, non mollare, ascolta l'essere in te, dagli fiducia e egli ti guiderà verso il miglior bene possibile. Un autista cerca sempre di guidare sé e la propria macchina verso le migliori vie della vita.
    Come sempre un grosso abbraccio e ti auguro tutto l'amore dell'universo :)

    P.S

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    Risposte
    1. Ho sempre pensato che il tormento e l'irrequietezza siano la causa principale di tutte le cose. Agiamo nel mondo da esseri umani, perchè siamo spinti da qualcosa, da una specie di 'primo motore immobile', che rivedo nel tormento. A volte mi illudo di preferire una specie di stabilità emotiva, ma poi mi scontro con il fatto che non fermare mai i pensieri non è per niente d'aiuto.
      "tutto ciò che esiste è necessario e tutto ciò che è necessario esiste, e ogni cosa che esiste ha un senso, uno scopo, un valido motivo per esserci." concordo, ed è così, bisogna soltanto essere in grado di unire i puntini ogni tanto, o quantomeno provarci.
      Un abbraccio anche a te, Andrea :)

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