A volte si evitano le conversazioni difficili

Una mia amica mi riportava a casa la sera. Era stata una giornata particolare, era giovedì scorso. Ho ricevuto delle risposte che aspettavano, che in teoria avrebbero dovuto tranquillizzarmi, ma dall'altro lato ho ricevuto delle critiche che mi hanno umiliata e preoccupata ancora di più. Segue una difficile decisione che devo prendere, ma non riesco a discernere tra cosa sia giusto e che cosa non lo sia.
Non è la decisione della vita, ma è comunque qualcosa di importante, ovvero quando partire per Padova (in cui dovrei stare circa 3 mesi). Secondo il mio prof è troppo presto se parto per Pasqua, secondo me sarebbe stata la soluzione migliore. Tuttavia ora ho dei dubbi, e non riesco a capire cosa sia meglio per me, per il mio dottorato, per la mia vita.
Tutto questo dubbio, secondo me, deriva da due fattori determinanti: il primo è l'energia che si sente quando si è vicini a una decisione, ed io non sto sentendo una buona energia ruotare attorno a tutto questo; il secondo è che non ho ancora processato i mille cambiamenti che sono avvenuti e che stanno per avvenire nella mia vita. Ho cambiato casa, ho cambiato routine, ho fatto un viaggio che mi ha segnata profondamente, ho iniziato a fare cose belle e nuove... ma non ho ancora avuto il coraggio di mettere tutto sul tavolo e analizzarlo -o meglio, processarlo. Forse sono troppo analitica e maniaca del controllo?
Non credo. Ci sono cose che vanno processate perchè continuino a funzionare, o per migliorarle. Quando non riesco ad essere introspettiva abbastanza da capire tutto, finisco per il cercare continue distrazioni, che mi annebbiano il cervello, annebbiano la mia capacità di discernimento, e mi appiattiscono.
In un barlume di lucidità me ne sono accorta proprio giovedì. E mentre tornavo a casa in macchina con Ana, ciò che lei mi ha detto al riguardo è "noi a volte evitiamo le conversazioni difficili". E ha ragione. Ed evitiamo soprattutto quelle con noi stesse.
Oggi, dopo una difficile conversazione al telefono con mia madre, mi sono resa conto che c'è un megalite della mia esistenza che non ho ancora affrontato a dovere: il come la malignità della mia nonna paterna mi abbia cambiato l'esistenza.
Mi sono resa conto di avere tante conversazioni con me stessa sospese, e che sono talmente tante, che non riesco nemmeno a decidere da dove cominciare seriamente.
Ho iniziato a maturare questa consapevolezza proprio giovedì, quando ho provato tante sensazioni negative ad eventi -in teoria- positivi.
Giovedì sera avevo l'incontro post cresima. Piccola postilla: ho deciso di continuare a frequentare questo gruppo anche dopo aver concluso il percorso di Cresima per adulti per vari motivi, forse il primo è il contatto con le persone meravigliose che ho incontrato nel cammino, e forse il più profondo è il sentire che la mia ricerca spirituale debba ancora continuare, in questo ambiente protetto, che già conosco e che già ha imparato a conoscermi.
Questo giovedì sono arrivata decisamente troppo presto al luogo di incontro, e dopo essermi fatta un giretto, ho deciso di entrare nella piccola e confortevole cappella che si trova lì dentro, sedermi e pensare in totale silenzio. Ho quasi subito preso il mio taccuino e ho iniziato a scrivere. Stava finalmente iniziando una delle tante conversazioni difficili lasciate in sospeso. E lì è anche cominciata la consapevolezza di dover ancora processare tanto, tantissimo della mia esistenza nell'ultimo periodo. Dopo questa mezz'ora passata con e stessa nel silenzio di un luogo sacro, mi sono sentita rigenerata e molto più ricettiva nei confronti del mondo esterno, come se avessi ricaricato delle invisibili batterie dell'anima e della mente.
Il giorno dopo, ho deciso di andare a Yoga di mattina, cosa che mi piace tantissimo fare, ma che spesso mi risulta complicato, perchè la mattina dovrei essere in lab a lavorare.
Quel meraviglioso venerdì mattina, la lezione di Yoga preparata dalla mia insegnante era di equilibrio. Ho sempre un po' detestato le lezioni di equilibrio, perchè sono quelle che mi pesano di più, in cui riesco peggio a fare le cose, in cui tutto sembra troppo difficile. L'ultima volta che sono andata ad una lezione di equilibrio, l'insegnante, vedendomi in difficoltà, mi ha detto che queste lezioni sono fatte per allenare l'equilibrio, non per allenare il disequilibrio. Nella pratica cosa voleva dirmi? Voleva dirmi di fare un passo indietro, di provare per ogni posizione l'alternativa più semplice, perchè provare subito la più difficile non è detto che funzioni. Oltre ad una grande lezione di Yoga, questa è una grande lezione di vita. Iniziare dal passo più semplice.
Essendo completamente cambiata la mia prospettiva sulle lezioni di Yoga incentrate sull'equilibrio, venerdì scorso mi sono sentita profondamente grata: quella lezione incentrata sull'equilibrio era esattamente ciò di cui avevo bisogno.
La mia insegnante di Yoga di Genova, sosteneva che quando si perde l'equilibrio e non si riesce più a ritrovarlo, è perchè si entra in conflitto, prima con se stessi, poi con il mondo esterno, e infine con la posizione.
Ho messo insieme questi due insegnamenti, ho fatto le posizioni più facili, e solo quando ero sicura e stabile ho alzato l'asticella provando l'alternativa più difficile, e ho cercato di lasciare tutti i conflitti fuori dall'aula e fuori da me stessa. Il risultato è stato sorprendente: una lezione soddisfacente, e la chiarezza mentale di cui avevo bisogno.
Ho lasciato scorrere il weekend, in cui ho chiacchierato con persone interessanti, ho fatto cose belle, mi sono goduta il mio essere viva e stare al mondo, ma il torpore è tornato puntuale adesso, che è lunedì.
Non so che passi fare, non so come farli, non so da dove iniziare, non so come arrivare dove devo.
Rimane fissa in me stessa la consapevolezza che ho molto da processare e molto da decidere, in molti ambiti della mia vita.
La fatica che si fa a capire se stessi fino in fondo è brutale, stancante. Ma ce n'è bisogno.
Anche per quest'anno, il mio buon proposito è la consapevolezza, da ogni punto di vista.

Commenti

  1. Ciao Carlotta :) come sempre, spero che tu stia bene. Volevo solo lasciarti una frase di uno dei tanti grandi maestri di vita come C. G. Jung:"Il viaggio più difficile di un essere umano è quello che lo conduce dentro se stesso alla scoperta di chi veramente egli è".
    Ti auguro tutto l'amore dell'universo :)

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    Risposte
    1. Che bella citazione, grazie mille :)
      Auguro tutto l'amore dell'universo anche a te, un abbraccio.

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