un'altra sgradevole sensazione

Ho deciso di scrivere, perchè scrivere mi da il coraggio di confrontarmi con me stessa. Credevo di stare bene, di aver ricostruito la mia autostima in maniera efficace dopo essermi lasciata con lui. Invece no. E' come se fosse lui ad attirare in me quel senso di inadeguatezza che mi pervade. Quando sono single, o con qualsiasi altro uomo, non mi capita mai di sentirmi inadeguata, non all'altezza. Ho sempre avuto sicurezza in me, nelle mie capacità. Ho sempre avuto la serenità. Lui me la fa vacillare. Perchè succede questo? Perchè?
Non sento di avere paura della solitudine, anzi, continuo a vederla come un'opportunità per me stessa. Amo avere i miei momenti di solitudine, e anche se non mi stessi rimettendo con lui, non avrei paura di restare da sola.
Non mi sento brutta.
Non mi sento stupida.
E allora come mi sento? Inadeguata. Ma inadeguata rispetto a cosa?
Ieri sera siamo andati a ballare. In una discoteca mediocre, dove di solito organizzano feste universitarie, e serate di poco conto...insomma sicuramente non è una discoteca di livello stratosferico, ma a quanto pare ha il suo perchè. Appunto, perchè ci sono andata?
E' un sacco che voglio andare a ballare con le amiche, ma ho deciso di rinunciare, perchè lui era troppo paranoico, non volevo farlo soffrire, così ho deciso di organizzarmi e andare insieme a lui.
Il locale lo ha scelto lui, e sarebbe stata una sorpresa.
Ieri sera mentre mi preparavo ero esaltatissima, non vedevo l'ora. Volevo essere bella per lui e per chiunque.
Poi l'errore. Ero indecisa se indossare dei leggins a vita alta con una maglietta con la schiena completamente scoperta, e i tacchi, oppure un vestito con scarpe leggermente più comode. Ho chiesto consiglio a lui, e ha optato per il primo outfit.
Ero perfetta uscita di casa, trucco, capelli, vestiti... mi sentivo a mio agio. Se non per le scarpe. Scomode. Le mie bellissime scarpe tacco 12, nonchè le uniche da serata che sentivo comode, mi si sono rotte mentre ero a ballare a Bari, così sono stata costretta a indossare un paio di decollete, tacco dieci, con poco plateau. La scomodità fatta a scarpa, ma volevo essere carina, e per rendere sopportabile il dolore e resistere tutta la sera, ho anche ingurgitato un paio di anti infiammatori.
Abbiamo fatto del sano sesso pre discoteca, e da lì ne sono uscita un pochino arruffata, ma nulla che non fosse rimediabile nel tragitto in macchina fino alla fottuta discoteca.
Mi sono accorta, rimesse le orrende scarpe, che non riuscivo più a sopportarle, che non mi reggevo più in piedi, e che se avessi camminato -figuriamoci ballato!- con quelle, sarei sembrata ridicola, come se mi muovessi su un tappeto di uova.
Secondo consiglio: 'amore che ne dici se le cambio?'. Ovviamente risposta affermativa, e al posto delle diaboliche decolletè nere ho indossato delle simil-allstar color sasso.
Bene, ero ancora carina, e nel frattempo mi era stato rivelato il nome della discoteca, e sapevo che non aveva particolari codici di abbigliamento.
Arriviamo esaltatissimi all'ingresso, breve coda, e poi il buttafuori che ci blocca. 'No, la ragazza non può entrare, è troppo giovane'. Ok, mi capita spesso che mi chiedano i documenti, sia per bere, sia nei tabacchini, insomma, spesso non dimostro i miei quasi ventitrè anni. Gli mostro il documento, che con imbarazzo mi viene restituito dal butta fuori, dopo averlo visionato. Prima di entrare mi dice 'un consiglio: la prossima volta, quando viene da noi, cerchi di essere elegante...sai, vestita così sembri una ragazzina, è ovvio che avessi il dubbio'. Io gli rispondo ridendo che sono ragazzina dentro, ma nel frattempo dentro di me iniziano a formarsi delle crepe; crepe, che si trasformano in rotture nonappena varco la scoglia, e mi ritrovo davanti a due stangone, con minidress e tacchi vertiginosi.
La prima reazione è stata arrabbiarmi con me stessa: avrei dovuto scegliere il vestito e non chiedere consiglio a nessuno. La seconda è stata paura, disagio. Torno fuori, mi accendo una sigaretta. Inizio a vomitare addosso a lui i meii sentimenti di disagio, mi chiedevo e gli chiedevo perchè con me, se poi sul profilo facebook ha foto con donne in discoteca vestite bene, tutte infighettate. Gli chiedo ancora una volta se si vergogna di me, anzi non è più una domanda: con la tristezza, diventa un'affermazione. Lui si vergogna di me, e non mette foto con me, ma solo con le tipe che becca in discoteca.
Paura, disagio, e angoscia... volevo andarmene, ma nel frattempo non volevo rinunciare alla mia serata, e non volevo darla vinta al buttafuori. Prendo coraggio e decido di entrare. Sfiga delle sfighe, al guardaroba c'è lei, proprio una di quelle ragazzine che quando ero piccola mi prendeva in giro per il mio aspetto e per il mio modo di vestire. La ignoro, faccio finta che non esista e mi mostro più sicura che posso. Scendo, vado al bar, decido che voglio ubriacarmi. Ma le consumazioni costano un sacco, più di una non voglio prenderne... mi dovevo rassegnare a rimanere lucida ed affrontare tutto. Prendo in mano il mio cocktail (un po' di vodka in più avrebbe potuta metterla il barman)...mi gurado intorno. Lui mi fa notare che sembro un pulcino spaesato, che fisso tutte le altre, vestite tutte meglio di me. Nel frattempo, c'è da dire che lui è stato un tesoro, mi ha rassicurata, mi ha detto un sacco di cose tenere... ma non bastava. La sensazione sgradevole non dipendeva dalle sue rassicurazioni, ma stava dentro di me e cresceva. Finisco in pochi minuti il mio cocktail, iniziamo a ballare.
Ho ballato per quasi tre ore ininterrotte. Molti pensieri mi affollavano la mente, tipo se lui stesse guardando le altre, tipo se qualcuno stesse guardando me, paure di varia natura, tipo quella del giudizio altrui.
Ecco, se fossi stata con le mie amiche, me ne sarei sbattuta altamente. Perchè in sua compagnia è andata così?
Alla fine mi sono goduta la serata e sono riuscita a fottermene, ma solo perchè le mie scarpe estremamente comode mi permettevano di ballare in maniera estremamente più provocante del 70% delle donne che erano lì tutte agghindate a ballare.
Purtroppo questa orribile sensazione me la sono portata dietro anche nella notte passata con lui, e la mattina al risveglio, quando non riusciva ad eccitarsi per fare l'amore con me.
Tornata a casa mi sono rilassata, mi sono allenata, e ho letto a riguardo di questo senso di inadeguatezza. Non mi ritrovo nelle definizioni, non mi ritrovo nella sensazione generale di non sentirmi all'altezza. Mi capita solo in sua compagnia, o solo nei periodi in cui sto con lui. Perchè?
Ho semplicemente paura del confronto? Penso veramente che lui sia troppo per me?
Cosa mi fa stare così male? E cosa mi fa sentire così inadeguata in sua presenza?
Non riesco a capirlo nemmeno dopo aver descritto minuziosamente il mio disagio e ciò che lo ha provocato.
Magari qualcun altro riesce a capire che cosa succede? Io non riesco proprio a spiegarmi perchè questo succeda solo con lui, e non se sono da sola o se sono con altri.

Commenti

  1. io penso che lo ami ma quest'amore ti fa sentire in colpa.ed ecco le paranoie.
    ti capita solo con lui perchè lui ami e nessun altro.allora ti chiedo e mi chiedo:perchè ti senti in colpa?

    coraggio tesoro

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