Notte bianca

E' la seconda notte della settimana che non dormo, come se il mio corpo avesse arbitrariamente deciso per me che non ho bisogno di dormire.
Sono inquieta, e sono afflitta da tutte le cose che dovrei fare e che invece continuo a rimandare. Uso la notte per svolgerne gran parte, ma adesso sento che la mia vita sta prendendo una direzione ben precisa.

Poco cazzeggio e tanti buoni propositi. Sono una persona impegnata che sta provando a divertirsi. Sono una persona con troppi impegni, che desidera staccarsi completamente dalla realtà, dissociarsi e fregarsene della vita che scorre attorno a sè. Vorrei avere il privilegio di stare quotidianamente ferma a guardare il mondo che passa frenetico.

La sensazione che la vita scorra senza che io ne partecipi è definitivamente scomparsa. Ma sento che a volte manca. Eppure, sentirsi dissociati dalla realtà ha indubbiamente il suo fascino.

Ultimamente, nei pochi momenti di sonno che mi concedo, sogno cose stranissime. Un sogno ricorrente è quello di cambiare casa.

Non vedo l'ora di andare via. Il pensiero che io vada via, è l'unico che mi ha tenuta in vita fino ad adesso...e ora che sono così vicina a raggiungere i miei sogni di viaggiare, provo un senso di eccitazione misto a inadeguatezza. Ho costantemente la paura di non essere in grado di fare tutto ciò che voglio. Eppure, per fortuna, finisco sempre per ricredermi e stupirmi delle mie potenzialità.

Voglio veramente regolarizzare la mia vita...il grande problema è che amo la notte, amo scrivere nella solitudine del buio, sentire la tastiera che fa 'tac tac' nel silenzio immenso che mi avvolge.

Un'esplosione silenziosa, che parte dalla mia mente ed esplode sulla tastiera. E poi si trasforma in parole. Tanto vuote quanto piene. Un urlo silenzioso, che chiede attenzione, chiede ascolto,  chiede pietà.

Vorrei che il mondo non sia crudele con me, ma ne frattempo vorrei anche godermi appieno la sua cattiveria.

Ho troppa fiducia nel genere umano, e paradossalmente ancora troppa diffidenza verso il prossimo. Amo ascoltare le storie di tutti, ma non racconto mai la mia.

Ed essere laureata che effetto mi fa? Non lo so...è un traguardo come un altro; la mia inquietudine mi impedisce di accontentarmi.
Sono grata alla mia inquietudine per avermi mossa fino a qui.
Se penso a tutta la strada che ho fatto, la strada che mi aspetta non mi spaventa. So bene che cosa è una difficoltà, ho capito (forse?) come approcciarmi alle cose sgradevoli. Ho capito che arte è anche trasmettere una sensazione sgradevole.

Sono felice di avere 22 anni. Sono felice di avere i capelli rossi. Sono felice che esista l'arte al mondo. Sono felice del fatto che la musica mi sia indispensabile. Sono felice che l'arte mi accompagni costantemente lungo il mio percorso.

Sono felice, infine, che la mia ricerca dell'inquietudine si sia trasformata in una ricerca della bellezza. E questo lo devo a un viaggio. Lo devo a una spiaggia al chiaro di una luna piena.

Sai A. ultimamente ti penso più spesso del solito. Leggo quotidianamente il tuo blog, e immagino come vivi la tua vita. Però ho troppa paura di te. Una paura irrazionale, che non so spiegare, collegata alla mia libertà...e alla mia sanità mentale.
Forse hai ragione te, ho un disturbo borderline della personalità. Ma a me non importa. Amo me stessa da buona figlia di narciso, e amo le mie notti bianche.
E poi cosa mai posso farmene della diagnosi di uno studente in psichiatria?
Che ci fosse qualcosa che non va in me, lo avevo già notato in passato. E lo si vede ancora bene guardando attentamente la mia pelle.

Ho voglia di un profumo che inebri le mie narici e mi avvolga nel più eccitante degli stati di stordimento.
Voglio volare libera.
E non voglio atterrare mai.

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