Sic Transit Gloria Mundi: le tasche piene di traslochi

[intro: ho iniziato a scrivere questa bozza il 6/07/2022 alle 9:36 - Un mese dopo ho deciso di riprenderla e ampliarla, perché la mia vita corre veloce, e anche solo nel giro di un mese ho avuto così tanti cambiamenti, che non riesco nemmeno io a tenere il passo - e quindi, questo post sarà lunghissimo, e a flusso di coscienza come al solito, perché proprio così so dare (scrivere) il mio meglio.]

Ciclicamente mi ritrovo a dover riorganizzare la vita. A mettere insieme i pezzi, e a capire dove sono al mondo, dove voglio andare, e perché, ma soprattutto come.
Come se fossi in una costante situazione di precarietà che mi costringe a ripensare multiple volte la posizione in cui sono, anche questa volta mi interrogo su come fare meglio, su come cercare quella stabilità che è solo un modo di morire a metà.
E così mi lascio andare a flussi di coscienza vari, e in effetti è proprio in mezzo alla confusione che sono più proficua, e scrivo.

Come sempre ho mille pensieri e mille progetti sparsi, che forse non hanno né capo né coda, esattamente come non lo ha questo post.
Sento disordine, ma anche la sensazione di star ordinando il disordine come se fossero tanti fili da pettinare e rimettere al posto giusto. Tipo la tessitura a mano dei tappeti, avete presente?



Ecco, mi sento come se stessi facendo un tappeto, come Penelope che tessa la sua tela, ma senza sapere tanto bene cosa o chi io stia aspettando.

Mi viene da ridere quando l'anno scorso dicevo che avrei discusso la tesi di dottorato entro l'anno. Siamo a metà anno 2022, e non ho ancora discusso la tesi; l'ho consegnata, è stata nominata la commissione, ma ancora non so quando e come la discuterò. Bene così. Avrei persino rinunciato alle ferie, per poi poter tornare a Lisbona, ma no, ho deciso che faccio le ferie, non tornerò a Lisbona, e andrà benissimo così.

E poi, comunque è solo un (due e qualcosa, in realtà) mesi che lavoro in azienda, un cambio molto grande di stile di vita, è ovvio che io debba mettere in ordine e capirmi un attimo, no?

Sto anche facendo fisioterapia, per recuperare il mio infortunio. Infortunarmi mi ha fatto capire realmente il valore e il significato della parola resilienza. Il comportamento è tanto più resiliente quanto si è convinti di essere padroni del nostro "destino". In parole povere, capire che il mio recupero fisico dipende unicamente da me, dalle mie azioni, da quanto impegno ci metto, mi da sensazione di controllo e mi stimola ad avere una reazione più positiva all'avversità degli eventi della vita. Interessante. E tra l'altro collego la mia volontà di finire il dottorato e tornare in Italia con la volontà di riprendere il controllo sulla mia vita. E poi è stata tutta una catena di eventi molto belli, senza troppe aspettative, quindi con meno possibilità di delusione, e con il mindset giusto per affrontare ogni cosa. 

Ma tutto sembra un pochino strano tornando a rileggere questa bozza, e continuando a scrivere a un mese di distanza. La tesi di dottorato è ancora lì dove sta, non ho notizie dalla commissione e secondo me non le avrò per molto. Ho prenotato le ferie, vado a Creta, e al ritorno passo da Genova, prima di tornare nuovamente a Padova. E poi ho cambiato casa. Si, ho fatto il dodicesimo trasloco in 6 anni. Il quarto da quando sono a Padova. E spero l'ultimo (ok, dai il penultimo), però la prossima casa in cui ho intenzione di traslocare, è quella che mi compro.
Ho finito le fisioterapie, ma non sto riuscendo a fare gli esercizi con costanza, anche se comunque non posso dire di essere stata proprio fermissima in queste ultime due settimane. Il trasloco me lo sono fatta da sola (ma quanto è più facile avendo una macchina?) e con l'aiuto spot di un paio di persone. E poi va beh, la mamma che è sempre la mamma, ci ha tenuto a venire qui a Padova questo fine settimana, a portarmi cose per la casa, ad aiutarmi a pulire e mettere in ordine, a supportarmi in questo mio ennesimo trasloco. Sono molto felice, è venuta da sola, ed era una vita che non passavamo un po' di tempo insieme da sole.

Cos'altro succede nella mia vita? Che mi rendo conto che al lavoro sta andando bene, ma non benissimo, e non riesco a capire se sono soltanto in una fase di assestamento, o se il lavoro dipendente non fa per me. Ma voglio impormi di stare in questa azienda per almeno un anno... e poi si vedrà.

Non sono completamente appagata probabilmente, ma in questa vita tutto è temporaneo, nel senso che i mood, le sensazioni, le aspettative cambiano, non rimangono sempre uguali, e se si sa dove si sta andando, tutto assume davvero l'importanza giusta. Se per tot mesi o anni devo adattarmi meglio a questa situazione, sapendo che poi la posso migliorare (qualsiasi sia il modo), va bene, è tutto un percorso, ogni passo è solo un passo. E finora ho vissuto la mia intera vita in questo modo.
Quindi non sono eccessivamente preoccupata, in passato questo discorso ha valso moltissimo per me, e continuerà a valere. Non sono quel tipo di persona che semplicemente si accomoda passivamente alle situazioni che piovono, e con questa certezza, so che qualcosa sarà.
A volte adagiarsi e aspettare (non per sempre, magari) è il modo giusto, dipende; ma comunque è sempre tutto relativo e temporaneo, è importante tenerlo a mente per me.
Anche le persone nella vita vanno e vengono, ma più di tutto vanno e vengono le emozioni, i mood, gli umori, i sentimenti, e in generale gli stati mentali che cambiano. Credo che quando si parli di persone conta di più il modo in cui ci sente in relazione a quelle persone, sapendo che, ad esempio, non si può essere davvero arrabbiati per sempre con qualcuno, e che in generale tutti i sentimenti si evolvono. Ed è bello che non sia tutto così statico, no?
Credo che "vivere il momento" e "tutto è temporaneo" siano due facce della stessa medaglia. Beh, non l'ho proprio detta io -«Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va.» Questo è il Pantha Rei di Eraclito, poi abbiamo il «Carpe Diem di Orazio», "afferra il giorno", e infine «Memento Mori» di Seneca per poi arrivare a «Sic Transit Gloria Mundi» (di retaggio più religioso in realtà) che ci ricorda esattamente "come sono effimere le cose del mondo!". Mettiamole tutte insieme et voilà, la filosofia ci insegna a vivere.

Cos'altro di rilevante ho da raccontare senza trasformare questo post in un casino illeggibile? Nulla probabilmente. E va bene così; ho ancora la testa piena di roba da pettinare come si pettinano i tappeti, e ancora le tasche piene di traslochi. Magari scrivere di più mi potrebbe aiutare a mettere ordine. Lo scopriremo prossimamente!


Commenti

  1. ... beh forse in questo momento di siccità " è possibile discendere due volte lo stesso fiume" in secca ...

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    1. Farci una passeggiata dentro forse è più appropriato XD

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  2. La vita è movimento; se fosse tutto statico, fermo, non ci sarebbe vita. Finché ci muoviamo, possiamo dire di essere vivi, e sempre rifacendomi al maestro Eraclito, svegli, e non dormienti, altrimenti è inutile muoverci senza la consapevolezza di ciò che siamo veramente.

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    1. Caro Andrea, ben tornato ^_^ si, hai ragione, il movimento è vita, ma dove sta il confine con il tormento?

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    2. Che intendi per tormento? E chi è tormentato?

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