Mercurio Retrogrado, capelli da dea e altre catene

 Gennaio nero è finito, e insieme a lui se n'è andato anche Mercurio Retrogrado, che poi chi se ne frega di Mercurio Retrogrado, ma che bello avere un guilty pleasure a cui appellarsi quando tutto finisce nel catrame.
Febbraio è iniziato tardi, e ovviamente, come sempre sono stata travolta da un'onda di eventi, che mi hanno fatta svegliare. Mi hanno svegliata tardi e intorpidita, ma mi hanno svegliata. Ho visto alti angoli e altre prospettive, e non l'ho fatto di proposito, è successo e basta.
Sono un po' stufa della sensazione che la vita mi succeda e basta. Ma è anche confortante sapere di potersi abbandonare agli eventi, ogni tanto, e solo quel tanto che basta per lasciare andare i tormenti.
Mi da la stessa sensazione dei treni che passano in stazione, quando rimango inerme sulla banchina ad aspettare di prendere il mio, ma intanto ne passa un altro, veloce, imperterrito, che so che non si fermerà; quello va, ed io sono lì a sentire lo spostamento d'aria, la leggera vertigine della velocità, senza muovermi, e sapendo che il mio treno sta per arrivare, che sto solo attendendo qualcosa. E quindi guardo il treno andarsene all'orizzonte, e mi godo la sensazione; è passato, non era il mio.

A volte attendo qualcosa che non so cosa sia, e quando poi si verifica, penso che sia successo esattamente ciò che doveva succedere. E mi sono resa conto, così, di che cosa significhi che a volte basta solo aspettare; una frase che da qualche mese a questa parte amo molto ripetermi, ma che sotto sotto, genera ancora una leggera sensazione di ansia dentro di me.

Stanno succedendo cose fuori dal mio controllo, quelle famose che ti ammoniscono "attenzione a cosa desideri". Va bene, faccio attenzione.

La morte imminente che sentivo arrivare nel post precedente forse non era la mia, ma erano delle catene che si spezzavano. Mie e non mie, mentali e fisiche.
Lo esprimo meglio con questa canzone: "Catene" - The Zen Circus, se volete ascoltarla.

Ho deliberatamente deciso di non tornare a Genova questo weekend. E ho fatto bene. E sono stata bene e in pace. E a Genova è successo qualcosa che mi sono persa, e che sono lieta di aver perso. Il destino gioca brutti scherzi.

La morte imminente che sentivo, era la morte di ciò che è vecchio. Il mio anno nuovo sta arrivando in ritardo, a rilento, febbraio è iniziato a rilento, e tutti i traumi, come sono riaffiorati, si stanno lentamente dissipando, cercando di smettere di fare male il meno possibile.
Sto provando a costruire invece che distruggere, e provare a chiudere cerchi armoniosamente e non brutalmente. Insomma, è tutto un percorso, io continuo ad essere un'altalena, e se mi va di attribuire tutti i mali di gennaio a Mercurio Retrogrado, io mi chiedo, perché no?

Ad ogni modo tutto si sta raddrizzando, in qualche modo storto. L'innominabile tesi è prossima alla fine (ma prossima davvero, che sennò sembra un'altra supercazzola) e forse sto capendo come addentrarmi nella mia vita adulta. Diciamo che questo post potrebbe tranquillamente l'introduzione a tutta una serie di altri post, che parlando del disagio della vita quotidiana.
Com'è che era la settimana scorsa?
Lunedì-che-sembra-giovedì
Martedì-lamento
Mercoledì-smart
Giovedì-disagio
Venerdì-genio
In realtà faccio quella che si lamenta, ma oggi sto scrivendo proprio perché settimana scorsa sono successe tante cose belle, di cui faccio un'immensa fatica a parlare perché per me è sempre più facile considerare questo blog come "il blog dei fallimenti"; ma come scrivo da anni, dovrei anche un pochino smetterla.

E sapete cos'altro dovrei smettere?
Di lamentarmi.
E soprattutto, di non sedermi un attimo a godere dei miei successi e dei traguardi che raggiungo. Alla lunga sta diventando distruttiva questa cosa, e non va proprio bene.

Comunque oggi la Luna è in scorpione, quindi magari la giornata andrà bene, anche se a Padova c'è questo cielo-non-cielo, questo tempo-non-tempo, che non è bel tempo, che non è brutto tempo, in cui fa freddo, in cui c'è umido, e in cui i miei capelli da dea si increspano.

"Voglio un pensiero superficiale che renda i capelli splendidi" -semicit.

Lisbona, Gennaio 2021


Commenti

  1. Il blog dei fallimenti è molto bello, ma al blog dei successi sarebbe bello dare almeno una sbirciatina di quando in quando
    😉

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  2. ... io mi accontenterei di "Un pensiero superficiale che" mi "renda i capelli" ...
    ... semicit di semicit ...

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    Risposte
    1. Caro profilo spam, hai sbagliato post, ti consiglio di riscrivere il tuo commento sotto quest'altro post, dal titolo "il quarzo è un materiale un po' snob" https://letaschepienedisogni.blogspot.com/2017/05/il-quarzo-e-un-materiale-un-po-snob_5.html
      Grazie,
      Carlotta, Ph.D

      Elimina

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