Sto male.

 Torno a Genova e torna la mia voglia di morire.

Sono quattro giorni che ho l'emicrania.

Mi sto rifugiando in una serie di libri. Del resto ho un'intera libreria con tutti i miei amati libri, qui a Genova. Morirò a Padova, senza poter consultare tutti i miei libri, senza poterli sfogliare e annusare. Soffro lontana dai miei libri e dai miei taccuini. Soffro. Soffro lontana e soffro vicina. La mia sofferenza non ha inizio e non ha fine.

Leggo i diari di Sylvia Plath, trovo ispirazione, mi ritrovo nelle sue parole e nel suo tormento, ma mi sento una spia. Sysvia Plath avrà voluto che i suoi diari un giorno fossero pubblicati?
Ed io un giorno vorrò che l'immenso fiume di parole che scrivo da che ho imparato a tenere in mano una penna, venga divorato dal pubblico dominio? Non lo so.

Sono tormentata. E rammaricata. Mi rammarica aver distrutto i miei scritti infantili di sofferenza. Me ne vergognavo. E ne avevo paura. Li ho distrutti per salvaguardarmi, ma avrei dovuto salvaguardare la mia memoria.

Mi sento più che mai vicino a una morte. Non so di che tipo, se fisica, intellettuale o spirituale. So solo che sto male, molto male. Mi sento malata, ma di una malattia indecifrabile, del corpo, della mente o di entrambe.

Mi sento affogare senza riuscire a venire a galla.
E forse ho solo paura che gli istinti suicidi che non tornavano da anni, possano avere la meglio.

Sono impaurita da me stessa. E nonostante l'aiuto che chiedo, nessuno tende una mano.

"Non sto in piedi" nemmeno questa frase, che esprime sia il reale malessere fisico in cui sono immersa, sia quello psicologico, è abbastanza da far realmente capire che io, sto male.
E allora che si fottano.
Tutti.

"Ora ti pestano, sopra di te fanno un balletto.
Chi eri hanno sempre capito." - per citare Sylvia Plath, e chi riconosce la poesia, forse ha già capito la fonte del mio conflitto e del mio malessere.

Sto male.



Commenti

  1. ... "nessuno ti tende una mano" ...
    ... so che ogni esperienza è diversa, ma ci sono passato anch'io ...
    ... poi mi sono accorto che la mano che mancava era la mia, chi mi stava intorno cercava di aiutarmi, ma non serviva ...
    ... piccoli passi, affrontare ciò che prima evitavo, anche se non tutto ...
    ... sbagliare e rendersi conto che non è la fine del mondo, che anche se una cosa non è perfetta è un primo passo verso un irraggiungibile perfezione ...
    ... ogni tanto il ruggito interiore riappare, ma sta a me non farlo ingigantire ...
    ... non so se ne sono fuori, ma non voglio star male ...

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  2. ... ops! non avevo visto il tuo ultimo video quando ho commentato ...
    ... ora il mio commento sembra superfluo ...

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    1. Ciao! No tranquillo, mi ha fatto comunque molto riflettere il tuo commento. Mi ha fatto riflettere sulla differenza tra il crogiolarsi nel proprio malessere per piacere, e l'essere bloccati nella melma, con una difficile via d'uscita. Purtroppo, in questo momento, sono bloccata in una densa melma, che nonostante parta dalla mia mente, anzi proprio per questo, necessita di aiuto perchè io me ne liberi. E l'aiuto lo sto cogliendo, sto capendo appieno che cosa significhi che la responsabilità è solo mia (non solo riguardo agli argomenti trattati nel video che hai visto, ma anche altri di natura più personale, di cui non sto parlando, ma che se spulci nel blog puoi forse trovare e capire), e semplicemente mi sento sopraffatta. Sai, è dura districare la matassa. Atrettanto duro è giudicare le matasse altrui, quando spesso non siamo consci nemmeno delle nostre. Ma grazie per questo secondo commento, mi fa capire che dall'altro lato ci sono esseri umani come me, che non solo mi leggono, ma sanno anche capire. Grazie :)

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  3. L'importante è muoversi, credo, anche se non si sa dove si sta andando, meglio muoversi. Da qualche parte si arriva o semplicemente con un po' di distanza si riesce a vedere meglio

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    1. ... nel caso, non dimenticare gli occhiali ...

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    2. Dopo qualche settimana posso dare ragione a entrambi. Occhiali sul naso, e camminare da qualche parte. Da un'altra prospettiva, e in movimento, si possono considerare dettagli che prima non c'erano, e arrivare in posti che non si conoscevano.

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