il mio rifugio

Posso dirne di tutti i colori riguardo a quel posto; posso continuare a dire che è piccolo, e c'è poco da fare, che non mi piace la gente che ci vive, che mi sta antipatica la compagna di mio zio, che non ho più un bel rapporto come prima con i miei cugini.
Posso inventare mille scuse sul perchè non è una buona idea tornarci, posso raccontarmi che sono a corto di risorse economiche e devo risparmiare per Lisbona; posso raccontarmi che devo subire tre ore di treno regionale; posso persino dire che il mare lì non è poi tutto sto granchè rispetto ad altri posti.
Eppure.. in ogni periodo di transizione, non esiste posto migliore di Vallecrosia per sparire dal mondo per dei giorni.
E domani dopo il mio esame, sarà esattamente lì che fuggirò. Casca a pennello questa richiesta della bimba che tenevo l'estate scorsa, casca proprio al momento giusto. L'anno scorso in questo periodo ero lì; facevo avanti e indietro ogni weekend, e poi ero rimasta un'intera settimana. E' stata una bellissima estate quella dell'anno scorso, e quest'anno lo sarà altrettanto. Quest'anno mi ritrovo ad affrontare sfide maggiori; mi stupisco di come la posta in gioco diventi più alta ogni anno.
Una volta avevo letto che la qualità della vita migliora proporzionalmente a quanti rischi si è disposti ad assumersi. E la mia vita migliora di anno in anno.
Chi mi legge dall'inizio, chi mi conosce da tanto tempo, così come chi mi legge da pochissimo, può notare come io mi sia evoluta, post dopo post, anno dopo anno. E mi sento orgogliosa e soddisfatta, e finalmente arriva il momento di festeggiare qualcosa di veramente importante, e che veramente mi permetterà di svoltare.

In questi giorni ho scoperto che persone importanti nella mia vita 'professionale' mi hanno sottovalutata molto, mi hanno derisa, mi hanno trattata come l'ultima delle stupide, sia davanti che dietro alle spalle. Sono le stesse due persone che alla discussione della mia tesi mi ridevano in faccia (ridevano sul serio, maleducate), e queste sono professoresse universitarie, due donne che dovrebbero avere un atteggiamento professionale, e soprattutto dovrebbero avere delle competenze che no, non hanno. Una delle due è stata la mia relatrice, l'altra una professoressa di cui ho dato l'esame settimana scorsa, e che ha tentato di sminuirmi come persona dandomi un voto bassissimo, perchè io come persona valgo quello, io non sono certo una luminare. Si è anche alterata quando io, quel voto l'ho rifiutato.
Peccato proprio che io abbia la media del 29. Peccato proprio che quando sottovaluti una persona, se poi tira fuori le palle, ci rimani abbastanza maluccio. Non si fa carriera leccando. O meglio, si può arrivare a determinate posizioni professionali, ma che non corrispondono alle competenze e al valore richiesto da quella posizione; e la cosa brutta, è che tutti se ne accorgono, e potrai avere tutti i titoli più prestigiosi, ma se non hai il rispetto dei colleghi, degli studenti, di chi lavora quotidianamente con te, vali nulla.

Non voglio essere una che non vale nulla nella vita, non voglio essere una di quelle persone che per ottenere il rispetto e il favore degli altri cambia sé stessa.
Non dico di non voler essere sottovalutata, meglio essere sottovalutati e tirare testate (metaforiche) a chi mi tratta da stupida.
Mi rifugerò e dimenticherò queste cose che appartengono all'università. Mi godrò di nuovo me stessa, senza fretta, senza paura, senza farmi più del male. Sono in un grosso periodo di transizione, e non lascerò che persone ininfluenti nella mia vita e nelle mie scelte, diventino così importanti da rovinarmi la giornata, o peggio, l'estate.


Ho bisogno di staccare. Ho bisogno di attivarmi di nuovo. Ho bisogno di essere felice. Ho bisogno di rifugiarmi nei miei vent'anni, e godermeli appieno.

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