una sgradevole sensazione

Ieri sera dopo molto tempo ho provato quella sgradevole sensazione di gelosia, che mi attanaglia il corpo e la mente. L'ho provata vedendo foto del mio ex, con cui mi sono rimessa assieme da poco, con altre ragazze. La cosa che mi ha colpita al cuore è che lui, mentre stavamo insieme non ha mai pubblicato alcuna foto con me...ora il suo profilo facebook è intasato di foto con troiette qualsiasi conosciute in discoteca, addirittura ha la foro del profilo con due tipelle.
Insomma, un colpo all'orgoglio più che al cuore...ma ad ogni modo, ora desidero che lui non pubblichi mai foto con me: non voglio essere una delle tante nella sua hall of fame di troiette.
Insomma, conosco il mio valore, non ho bisogno che me ne dia lui. Io valgo, e non voglio mai e mai più provare sensazioni di questo genere. Io ho la mia vita, i miei obiettivi, e a breve partirò...il che significa che non voglio impelagarmi in relazioni impegnative che mi tolgano la voglia di vivere.
Io sono felice in questo momento della mia vita. l'inquietudine mi ha portata a straordinari traguardi, e non voglio fermarmi qui, non voglio che ci sia un limite alla mia potenza.
Io sono grande, e nessuno può essere in grado di sminuire tale grandezza.
Mi sono costruita la mia autostima mattone dopo mattone, e l'ho consolidata quest'estate. Pertanto, non lascerò che nessun uomo me la strappi via, come già successo.
Non succederà mai più che io mi annulli in una relazione amorosa, non succederà mai più che io rinunci a me stessa in virtù della felicità dell'altro, o peggio in virtù della felicità della coppia... che è una stronzata gigante, perchè se per primi non sono felici individualmente i membri della coppia, come si può ottenere una felicità di coppia, pretendendo persino che uno dei due -o entrambi- rinuncino a qualcosa???
No. Non mi piace l'idea. Io odio le rinunce. Tutto ciò che voglio sono in grado di andarmelo a prendere, senza indugi e senza esitazione.
La cosa che non mi era chiara qualche tempo fa, era come applicare il sentirmi completa al di fuori della relazione di coppia. Mi spiego meglio: ho sempre avuto chiaro nella testa che non bisogna mai essere una mela a metà per completarmi con la mia altra metà. Ho sempre saputo che due mezze mele non servono a una sega. Ho sempre saputo che dovevo essere una mela intera e formare una macedonia (che poi la mela...va beh, non mi piacciono le mele, preferisco le arance. O le albicocche. O le fragole.).
Il grosso problema è che non mi è mai stato altrettanto chiaro nella testa, come far si che io fossi un'arancia completa (ribadisco che le mele non mi piacciono).
Ora che lo so, non potrò mai più tornare indietro. Non so se questa concezione della relazione e di me stessa mi abbia fatto maturare o semplicemente raffreddare, fatto sta che mi sento perfettamente a mio agio nei panni della donna di successo che non si abbandona mai alle emozioni, se non con pochi intimi.
Ultimamente solo poche persone hanno tolto la maschera da sasso che ho alzato, e proprio quelle persone meritano che io lasci da parte per loro la freddezza; ma in modo sano, ovvero dando tanto valore a loro quanto a me stessa...ma soprattutto, solo dando un valore alto a me stessa posso essere empatica e disponibile con il prossimo.
Nella mia vita lavorerò sempre con persone che hanno bisogno di empatia, i miei studenti ne sono il chiaro esempio. Se io non avessi imparato queste cose fondamentali nel corso dell'estate, non sarei mai e poi mai stata in grado di fare questo lavoro: io insegno qualcosa, e ascolto bisogni, dubbi, perplessità e paure. Insegnare e sostenere sono sempre cose che vanno di pari passo, ed io devo continuare a valorizzarmi per svolgere al meglio il lavoro che adoro, e che sogno di fare per tutta la vita.
Il lavoro che voglio fare si basa sul dare valore al prossimo; per cambiare il mondo, devo dare valore al prossimo; per scrivere e trasmettere le mie emozioni devo dare valore a voi che mi leggete.
Il mondo è buffo...sta prendendo una piega così individualista. Perché nessuno riesce a rendersi conto che per avere successo bisogna valorizzare il prossimo?
Concludendo questo infinito post, a tratti grottesco, a tratti molto riflessivo, ribadisco che non voglio mai più continuare a provare questa sgradevole sensazione. Penso che ieri io abbia reagito così per mettere alla prova lui, penso che volessi vedere come reagiva alla mia reazione, sicuramente esagerata. Aver voglia di litigare ci sta, ma non voglio danneggiarmi. Ogni volta che faccio qualcosa di irrazionale dovrei riflettere di più sulle conseguenze. Ma se riflettessi di più sulle conseguenze, non sarebbe più un'azione irrazionale.
Devo solo continuare a riconoscere e osservare le mie emozioni.
Ma la gelosia non è un'emozione, la gelosia è una schifezza.

Commenti

  1. Ciao Carlotta, come sempre, esprimo la mia personale "visone del mondo", la quale ho in questo momento, e va presa per quello che è: un semplice punto di vista. Condivido con te il pensiero sul fatto di rinunciare qualcosa di se stessi per il "bene della coppia" è una grande STRONZATA, anche il discorso della mela a metà che si completa con un'altra metà ha poco senso. Non a caso, i maestri di vita ci hanno fatto notare che una vera coppia è formata da due enti che sono già completi, semplicemente entrambi condividono tra di loro il proprio essere, ovvero, ciò che si sentono di essere. Il vero amore è accettare l'altro per come è, se non si riesce a fare questo, sarà molto dura per una coppia restare insieme, e viene a mancare l'armonia che dovrebbe esserci tra i due esseri senzienti. Susa, ma devo andare. Domani continuo col discorso

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  2. Come scrive Neale Donald Walsch:<< Lo scopo del rapporto non è quello di avere un altro il quale vi possa completare; bensì di avere un altro con il quale condividere la vostra completezza(...) Lasciamo che ogni individuo in un rapporto si preoccupi del proprio Sé, di cosa sia, agisca e disponga, di quale Se Stesso voglia essere, di cosa pretenda e offra, di quale Se Stesso stia cercando, creando e sperimentando, e tutti i rapporti assolveranno in maniera magnifica i propri scopi, e riusciranno a dimostrarsi utili in maniera altrettanto magnifica a coloro che vi partecipano! >>. Sembra molto strano, contraddittorio, e difficile da comprendere questo pensiero sul rapporto di coppia, ma, di tutti i discorsi sentiti fino ad ora, è quello con cui mi trovo più in sintonia. Per cambiare il mondo bisogna cambiare se stessi. Il mondo in cui viviamo è la realtà che ci appare ai nostri sensi, e quello che ci appare è il riflesso del nostro essere. Tutto quello che succede nel mondo è dato dall'atteggiamento tenuto nei propri confronti: se noi ci amiamo per quello che siamo, emaniamo una vibrazione di un elevato livello ed essa va a creare la realtà intorno a noi, la quale sarà, per come la intendiamo noi esseri umani, "positiva"; se, invece, non ci amiamo, non riusciamo ad accettarci per quello che siamo, emaneremo una vibrazione di un basso livello ed essa andrà a creare una realtà, la quale sarà, per come la intendiamo sempre noi umani, "negativa". Il cambiamento per il tutto parte da Se STESSI; devi essere sempre ciò che ti senti di essere; devi essere un esempio per gli altri; devi essere sempre coerente con ciò che senti dentro di te; non devi aver paura delle conseguenze nel manifestare tutta te stessa; devi fare ciò che è utile per ogni cosa. Il mondo in cui ci troviamo in questo momento ad esistere è quello che è, perché è il riflesso di ciò che ogni essere umano terrestre pensa di essere. Purtroppo, la maggior parte non è pienamente consapevole di ciò che è, così manifesta poca piena coscienza e conoscenza di sé, creando lo spiacevole scenario il quale ogni giorno sembra andare di male in peggio. Ma, da persona ottimista, so che ci sono persone pronte e di una coscienza molto elevata, le quali saranno portatori sani di valori e principi per le nuove generazioni. E tu, cara Carlotta, sei una di queste persone; almeno è quello che ho percepito guardando i tuoi video e leggendo il tuo blog. Sei una bella persona e continua con i tuoi propositi, con i tuoi obbiettivi, con i tuoi sogni in questa tua attuale vita. Ora sto per dire una cosa della quale sono in pochissimi a condividere questo my pensiero: ognuno di noi ha un valore, ed è lo stesso per tutti. So che te intendevi dire "dare importanza agli altri", e sono d'accordo con te, ma per dare importanza agli altri, devi sentirti prima te stessa importante; per amare gli altri, bisogna sapere amare se stessi prima, perché se non so amare me stesso, difficilmente saprò amare gli altri.

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  3. Perché nessuno riesce a rendersi conto che per avere successo bisogna valorizzare il prossimo? Perché gli esseri umani non sono pienamente consapevoli di ciò che sono veramente. Questa, tra virgolette "maggior ignoranza di sé", porta l'individuo ad avere un comportamento egocentrico, nel quale esso si vede al di sopra degli altri; solo lui, o lei, è più bravo/a, bello/a, simpatico/a, alto/a, intelligente, magnifico/a, stupendo/a, e così via: tutti gli altri sono un scalino sempre basso, anche quando dimostrano di essere "migliori", comunque non sono meglio di me, solo IO conto per me stesso e non posso essere inferiore agli altri, altrimenti verrò schiacciato, sottomesso, schiavizzato per un utile altrui ed è ciò che non voglio. Piuttosto, preferisco dominare che essere dominato; ed è da questa paura che nasce il concetto espresso da Thomas Hobbes "homo homini lupus", ogni uomo è lupo per l'altro uomo; non perché l'uomo è lupo per gli altri uomini, per il fatto che ha esso stesso paura degli altri che possono essere come lui, allora lo divento io prima di loro. Il problema principale dell'essere umano terrestre è di non sapere quasi niente su di sé. Per questo è importante la conoscenza: più si sa, più si prende coscienza di se stessi, del mondo e dell'universo. Ma bisogna essere aperti a qualunque "verità" venga rivelata; ciò non significa credere a tutto, bisogna da sé analizzare tutte le informazioni e le possibilità possibili e immaginabili. In fine, fare la cosa che conta più di tutti, specialmente per sapere se una cosa è vera, o falsa: farne una personale esperienza e vedere i risultati ottenuti se combaciano con ciò che volevo ottenere.
    La gelosia non serve a niente, solo a stare male e a soffrire per cose di cui, solo dopo, ti accorgi che non ne valeva la pena. La gelosia è una sorta di segnale, il quale ti avverte, per chi sa cogliere tale informazione, che in quel momento non stai provando amore per quella determinata cosa per cui è scaturita tale emozione "negativa". Quando si è gelosi di una cosa, significa che non la si ama veramente; quando si ama veramente, non si può provare gelosia per quella cosa, qualunque essa sia.
    Come sempre, spero che tu stia bene e si sempre te stessa cara Carlotta, augurandoti tutto l'amore dell'universo.

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    1. Wow, come al solito mi stupisci con i tuoi commenti, questo però lo trovo di una qualità eccelsa, (oltre che di una lunghezza disarmante), mi trovi piùo meno d'accordo su tutto, ma per realizzare certe cose, bisogna comunque prendersi una dose di porte in faccia, e bisogna raggiungere una maturità che spesso è impossibile raggiungere, anche a causa delle relazioni in cui si è incastrati. Grazie ancora per i complimenti, e per la stima che nutri nei miei confronti. Ora ho capito che per dare valore agli altri devo prima dare il giusto valore a me stessa. Purtroppo nei famosi momenti di bassa curva delle sinusoidi, il mio pensiero non è così lucido. Anyway, hai occasione di assistere alla mia crescita, perchè da questo post ad adesso mi sento completamente cambiata (complice il fatto di essermi allontanata da tutto e tutti, andando a vivere da sola a Lisbona), adesso sono in grado di costrure relazioni sane, e riconoscere quelle tossiche e distruttive, ma non è stato semplice arrivarci. E io -visto che in una ltro post parlavamo dell'importanza della gratitudine- sono grata anche a questo pezzo di m**** del mio ex e alla relazione con lui, perchè ho imparato un'immensità di cose.

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  4. Ama, ringrazia e perdona.
    Benedici ogni situazione, ogni esperienza, ogni cosa che avviene nella tua attuale esistenza, perché tutto ciò che c'è, tutto ciò che ti capita, ti serve per conoscere, scoprire chi sei :)

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    1. sono pienamente d'accordo, la gratitudine va sempre messa al primo posto

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  5. Per realizzare certe cose non bisogna aver paura di prendere le porte in faccia.
    Fa male, son d'accordo e lo so per esperienza, ma non bisogna mollare, bisogna resistere, non aver paura di ciò che ti succederà, perché agisci in quanto persona pienamente consapevole di sé. Quando ti trovi in questo stato, se si riesce a raggiungere, e non è facile, son anche qui d'accordo, ci si sente apposto con se stessi, in armonia con tutto ciò che si è, e si affronta la realtà in cui ti trovi ad esistere, o meglio la si vive come meglio credi. Così facendo, cambi il mondo, nel quale si trovano altre forze che ti impediranno di manifestare ciò che sei, e di essere un'esempio per gli altri.
    Riflettevo sul concetto di porgere l'altra guancia tanto decantata dalla religione cristiana, e sono giunto a questo, come sempre, personale punto di vista.
    Porgere l'altra guancia significa non reagire ad una "reazione negativa". Se nel ricevere uno schiaffo rispondo anch'io con uno schiaffo, l'altro mi ridarà uno schiaffo, ed io gli ridarò un'altro schiaffo, lui ricomincerà e si continuerà cosi per sempre, sperando che , prima o poi, uno dei due la finisca per lo sforzo immane. Per fermare questo circolo vizioso, uno dei due non deve rispondere con la violenza, perché ormai è una cosa dimostrata che la violenza porta solo violenza. Quindi, per portare l'amore nel mondo bisogna essere amore, e lo è chi porge l'altra guancia, ovvero, chi non risponde alla violenza, al "male" subito, e così facendo, oltre che essere un'esempio del proprio essere che sta manifestando, dimostra a colui il quale ha tirato lo schiaffo che il suo gesto non serve a niente; il suo modo di agire è inutile per sé e per tutto ciò che c'è. Son d'accordo con te, come hai scritto, raggiungere una maturità da maestri di un'elevata coscienza è, non impossibile, ma molto, molto, molto difficile, quello si. Però, secondo me, la via dell'amore, del vero amore è la soluzione, per quello che so io ora, per cambiare il mondo, o meglio, far capire, intuire agli altri che il mondo in cui viviamo è il "paradiso", il "regno dei cieli", "il nirvana". Più che cambiare il mondo, bisogna ricordare agli altri fratelli e sorelle chi sono veramente, e far notare, osservare che certe credenze, convinzioni, e comportamenti, portano delle conseguenze, le quali si rispecchiano nella realtà in cui esistiamo. Quindi osserviamo l'attuale realtà e chiediamoci: è questo il mondo in cui voglio vivere? Se sì, allora continuiamo così; se invece no, allora bisogna agire, nel modo più utile, per manifestare ciò che veramente vogliamo, e quello che vogliamo è ciò che siamo veramente.
    Come sempre, ti ringrazio Carlotta per tutto quello che fai, e ti auguro tutto l'amore dell'universo.

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    1. Tutto ciò può essere riassunto in una frase molto bella che ho trovato qualche giorno fa, che dice "ieri ero intelligente e volevo cambiare il mondo, oggi sono saggia e voglio cambiare me stessa" :) un abbraccione e ancora grazie per tutti i tuoi commenti, come vedi, piano piano rispondo... è che mi porti talmente tanti stimoli su cui riflettere, che preferisco lasciare a decantare un pochino le idee prima di rispondere!

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  6. Tranquilla, giustamente rispondi quando puoi. Poi io sono una mite e paziente e non ho fretta. La frase è bella e la condivido. Bella anche l'ultima poesia di Alda Merini che hai postato. A proposito di stimoli, da quando ho finito di leggere tutto il tuo blog, ho iniziato a scrivere con molta più frequenza vari pensieri, ispirati dai tanti argomenti che hai appunto condiviso. Quindi ti ringrazio anch'io e continua ad essere ciò che sei con tutto l'amore dell'universo.

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  7. *Sono una persona mite (correzione). Ultima cosa: immagino che dei tanti stimoli sui cui riflettere, tu abbia letto i commenti che ti ho lasciato sotto al blog "la lezione della morte".

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