E chi potrà più dire - Patrizia Cavalli

E chi potrà più dire
che non ho coraggio, che non vado
fra gli altri e che non mi appassiono?
Ho fatto una fila di quasi
mezz'ora oggi alla posta;
ho percorso tutta la fila passetto
per passetto, ho annusato
gli odori atroci di maschi
di vecchi e anche di donne, ho sentito
mani toccarmi il culo spingermi
il fianco. Ho riconosciuto
la nausea e l'ho lasciata là
dov'era, il mio corpo
si è riempito di sudore, ho sfiorato
una polmonite. Non d'amor di me
si tratta, ma orrore degli altri
dove io mi riconosco.

-Patrizia Cavalli


Commenti

  1. Quanto mi riconosco in questi versi.
    Detesto le folle di gente maleodorante che mi tocca.
    Infatti, ho domiciliato tutte le utenze, così non vado più alla posta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La cosa che detesto di più in assoluto è la folla appiccicosa, puzzolente e maleducata sull'autobus... ho risolto andando a piedi il più possibile, mi sento liberata da un grosso peso.

      Elimina
    2. Bisogna stare attenti a non essere pure noi folla. Che di questo è composta la folla: di persone

      Elimina

Posta un commento

ogni parola è un dono..ogni parola è una traccia. Grazie per il commento!

Altri post popolari sul blog

Ode alle patate fritte - Pablo Neruda

Pioggerellina di marzo - Angiolo Silvio Novaro

Addosso al viso mi cadono le notti - Patrizia Cavalli

Il Papavero Rosso - Louise Glück

Sei bella