schifoschifoschifo

Che schifo.
Che schifo tutto.
Ho accanto un ragazzo immaturo.
Mi sono data la zappa sui piedi.
Se torno a casa farà schifo di nuovo tutto come ora.
Se rimango rischio di fare una vita ancora peggiore.
Milano dimmerda.
Milano caldissima.
Milano tentacolare.
Milano che accoglie gli stupidi ragazzi come me e te.
E tu stupido, ancora più stupido...ma mai quanto me.
Mi sono lasciata abbindolare dai tuoi ricatti emotivi.
Sarei dovuta andarmene da sola probabilmente.
Non con te, che sei immaturo, mi stai trattando da cani e dici che nn ti ascolto quando in realtà sei al centro dei miei pensieri.
Oh come vorrei tornare indietro.
Indietro di molto.
Essere stata fedele a Lisbona.
Non essermi fatta catturare dai tuoi stupidi buchi neri interiori, che mi tengono intrappolata per non so quale sentimento.
Non so cos'è l'amore.
Non sono felice al momento.
Ho fatto la cazzata più colossale della mia vita a vivere con te.
Avrei dovuto fare tutto da sola.
Avrei dovuto...
Ma cosa voglio fare?
La mia vita continuerà sempre a fare schifo.
Probabilmente morirò suicida tra qualche tempo, perchè nn riesco a sopportare la pressione.
Perchè la tranquillità nn esiste da nessuna parte io la cerchi?
La troverò ben presto nella morte.
Tanto la vita fa male, fa schifo, fa paura. Cos'è peggio di ciò?
La morte mi libererà.
Non mi interessa vivere se devo farlo così.
E se nn fosse estate e non ci fosse uno stramaledetto caldo io mi taglierei tantissimo.
Eh si mi taglierei!
Questo pensiero che non mi era più stato concesso, perchè qualcuno non accetta che io possa essere debole.
Vaffanculo vita.
Vaffanculo mondo.
Vaffanculo Alberto.

Se un giorno di questi non mi ritroverete più, o sono scappata via lontnolontano, oppure ho deciso di morire.
Non realizzerò mai i miei sogni. Non potrò fare nulla di ciò che vorrei fare per la mia vita.
Sarà sempre tutto un gigantesco schifo.

Hai iniziato a stare con me perchè ti facevo pena, èerchè vedevi che tutti intorno mi odiavano, ma proprio tutti mi dici sempre...e così tu come fossi un fenomeno da baraccone ti sei avvicinato a me, mi hai studiata e mi hai abbindolata. Ma certo, conosciamo la ragazzina di cui tutti dicono peste e corna, conosciamo la puttana che non guarda in faccia nessuno.
Conosciamo la stronza zoccola che se ne fa uno dietro l'altro, che è incapace di essere fedele. Conosciamo quella baldracca senza una vita sociale che pensa solo a studiare e ai cazzi.
Conosciamola...magari anche lei ha una vita interiore, magari riesco a mostrare al mondo che l'ho cambiata.

Mi fa male.
Ha sempre fatto male da morire sapere le opinioni che avevano gli altri di me, senza conoscermi. Non mi conoscono perchè non ho mai avuto una vita sociale vera, e parlano per sentito dire.
Ma a me fa male lo stesso. Le cazzate le ho fatte, ma come noto, non è solo la mia famiglia che mi ha fatto credere che pagherò tutta la vita il mio errore. Me lo stanno facendo credere tutti.
Si, sono stata infedele anche con Alberto! Ma invece di farmelo pesare ogni volta, potrebbe lasciarmi...sarebbe molto più onesto da parte sua.

Odio tutto quanto. Odio la gente. Odio le emozioni di quella gente.
Odio il fatto di voler avere una vita. Odio piangere.
Voglio solo morire.

Morire lentamente e dolorosamente.
E se a qualcuno importava di me, magari soffrirà almeno un pochino di quanto ho sofferto io in vita.

Domani ho un esame.
chissa come mai il giorno prima degli esami qualcuno deve sempre rompermi i coglioni.

Commenti

  1. ... Mi dispiace che stai così... Perchè non torni a Lisbona?
    Cerca di stare calma...
    Un abbraccio gigantesco

    RispondiElimina
  2. Mio padre aveva il cancro, è morto quest'anno.
    E' stato malato per 12 anni.
    Durante questi 12 anni ha continuato a lavorare, ad andare in moto, a fare tutto ciò che poteva fare. Dopo la chemio, si faceva portare in magazzino, e ci stava fino a sera, a dirigere. Poi prendeva un passaggio.
    Quando stava troppo male per lavorare, cercava di camminare il più possibile. Inforcava la macchina fotografica, e andava in centro. Stava poco, era debole.
    Poi è finito a letto. Cercava di alzarsi e camminare, poi di spostarsi da un lato all'altro.
    Alla fine cercava di rimanere sveglio.

    Perché ti racconto questo? Non lo so.
    Ma la prima cosa che mi viene in mente quando penso di essere "in trappola", o penso "voglio morire" è lui.
    Mi ricordo di tutte quelle persone che non hanno potuto scegliere se andarsene.

    Sento la tua sofferenza in queste parole.. e non so.. volevo aiutarti provando a raccontarti della guerra della persona più importante della mia vita, solo per dirti come secondo me tutte dovremmo combattere: DOBBIAMO LOTTARE PER VIVERE,
    PER VIVERE COME VOGLIAMO.
    Finché siamo vive, anche quando sembra impossibile, possiamo scegliere e cambiare.
    Possiamo tornare sui nostri passi,
    possiamo crescere.
    Non negarti nulla, fai cose meravigliose.
    Se lui ti fa morire dentro, lascialo.
    So che detto così è semplice.
    Ma.. la cosa più importante sei tu. Sei tu a dover essere felice.
    Fregatene, e sii felice.
    Prova ad esserlo.
    Lotta ancora.

    Ti abbraccio forte,
    scusami tanto il poema.
    (chiaramente scritto tanto per te, quanto per me stessa).

    RispondiElimina

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