pippotti mentali random

Oggi in casa tutte e tre abbiamo avuto una giornata difficile. Non so perchè io e i miei coinquilini abbiamo l'umore così sincronizzato; forse è vero che vivere insieme in effetti sincronizza tantissimo le emozioni, e per le donne si dice addirittura che sincronizzi anche il ciclo.
E' arrivata in casa una nuova ragazza, è greca, e mi piace tantissimo. Abbiamo presto scoperto quanto simili siamo e quanto ci piaccia passare il tempo insieme.
Io, lei e l'altro coinquilino abbiamo deciso di andarcene da quest casa: troppi problemi e landlord troppo stupido per affrontarli in maniera adeguata.
Abbiamo trovato casa tutti insieme, Maria è ancora in forse, non si sa ancora se c'è una terza stanza disponibile per lei nell'altra casa, ma con buona probabilità si.
Io ho dato conferma oggi di volermi spostare lì a febbraio, e Carlos invece andrà via la prima settimana di gennaio.
Sono soddisfatta di cambiare, e probabilmente la smetterò di sentire questa orrenda sensazione di precareità, che mi pervade da mesi, e che mi rende impossibile gestire la mia vita in maniera produttiva.
E infatti anche stanotte sono sveglia. E in teoria starei studiando, in cucina con Maria, e con Carlos che gioca.
Quando sono arrivata a Lisbona, mi turbava sentirmi l'unica persona che viveva in questa casa, e adesso che sto instaurando un buon rapporto con i miei coinquilini, -tutto merito del fatto che c'è stato un po' di ricambio in questi mesi-, sono più serena ed ottimista.
La sensazione di solitudine non mi spaventa di per sè, ma sapere che puoi contare su chi vive con te è molto importante, anche per affrontare insieme i problemi che si presentano. Quando abbiamo avuto le cimici dei letti, è stato Carlos a contenere il mio stress enorme, è stato lui ad offrirmi di stare una settimana da suo fratello, ed è stato lui ad aiutarmi a trovare questa nuova stanza in cui mi trasferirò.
Nonostante sia una persona estremamente invadente -ha imparato solo da poco quale sia il confine tra il suo spazio e quello degli altri-, è una di quelle persone che non ti dispiace avere intorno, e che quando c'è sicuramente non passa inosservato.
E' dura vivere qui. Non vedo l'ora di tornare a casa per Natale, e staccare un attimo il cervello. Ho bisogno di sentirmi a casa, e di rivedere le persone che ho lasciato lì.
Ho proprio voglia di un abbraccio, di chiacchierate serali con la mamma davanti a una tisana calda, delle coccole del mio gatto, della nonna che cucina, delle giornate di festa passate in compagnia.
Ho bisogno di ritrovare la carica per non mandare tutto a puttane.
Ho dei nuovi obiettivi, e ho bisogno più che mai di raggiungerli e di non buttarmi giù. Mi accade spesso, e non voglio, non mi va.
Sono tanto ottimista, energica e pompata, quanto negativa e letargica. Dipende dai gironi, dalle situazioni, dagli stimoli esterni.
Settimana prossima è l'ultima settimana di lezioni, e ho millemila cose da fare. Mi sento così fottutamente in ritardo, e così fottutamente incompleta.
Ma mi piace questa sensazione: mi aiuterà a fare grandi cose; l'irrequietezza mi ha sempre guidato, e ora non lascerò che mi abbandoni.
Come è normale che sia, alcuni lati della mia vita mi soddisfano, altri no. Devo solo trovare equilibrio.
Sto trovando il coraggio di chiudere con il passato, ed è durissima pensare che tornerò a Genova per le feste senza dirlo a Nico, senza invitarlo a passare una giornata insieme. Ma voglio farlo. Non voglio altra sofferenza inutile che mi tolga le energie.
E' dura non pensare che avremo potuto continuare a stare insieme, è dura non pensare in continuazione a come sarebbe se potessi condividere con lui tutto quello che mi sta accadendo.
Ieri mentre tornavo a casa dopo aver fatto la spesa, pensavo a quanto sarebbe stato facile stare insieme e toglierci ogni preoccupazione che avevamo riguardo alla distanza. Pensavo a lui che veniva a trovarmi a novembre, a me che torno a Natale, e di nuovo tornerò a febbraio, e a lui che sarebbe potuto tornare verso aprile. Ma nulla di tutto ciò è accaduto e mai accadrà. E non penserò più alla mia prossima meta in base a quanto possa essere raggiungibile da lui, per passare un po' di tempo insieme a me ed entrare ancora nel mio mondo.
Lo sto accettando, e sto anche riuscendo a non disperarmi per questo, sto solo capendo quanto sia giusto lasciare andare, ora più che mai, il passato e i suoi terribili strascichi. Sto imparando a perdonare me stessa, sto iniziando a vedere le cose in modo oggettivo.
Il grande problema è che mi ricordo ogni volta di lui, anche quando non sarebbe il caso.
Ad esempio qualche notte fa; non ero da sola, ma con una persona introversa, chiusa e difficile da capire quanto lo è Nico. Mi è venuto da pensare a quanto fosse difficile i primi mesi, a quanto ci siamo sforzati per capirci e superare insieme le paure, a quanto tempo ci abbiamo messo per aprirci e riuscire ad entrare in sintonia. Ci sono voluti mesi per essere in equilibrio, e per riuscire davvero a capire l'altro nonostante non mostrasse chiaramente le proprie emozioni. Mi sono messa a piangere rendendomi conto che è già dicembre, e che con questa persona non avrò mai il tempo di provare nulla di tutto ciò; lui riparte a febbraio, io sto qui fino alla fine di luglio...non abitiamo nemmeno nella stessa città, e più che l'impossibilità di capire come continuare, c'è l'impossibilità di imparare a conoscerci. E questo è molto triste, soprattutto per il fatto che io continuo a fare paragoni con Nico, rendendomi conto che nessuno potrebbe mai arrivare al suo pari, o addirittura superarlo. O quantomeno non ora, che sono qui, che ho la testa concentrata su me stessa, che sento questa strana sensazione di provvisorietà.
Mi rendo anche conto che continuerò per sempre a preferire di non avere legami, se continuo a paragonare chiunque a lui. I paragoni mi impediscono di trovare i lati davvero positivi nelle persone che incontro, e questo non va bene. O meglio, va bene finchè decido che la miglior cosa nella mia vita è rimanere da sola con me stessa. Mi rendo conto che in questo momento non vedo un futuro con qualcuno, ma solo con me stessa.
Non voglio nemmeno ricadere nell'orrenda trappola della dipendenza affettiva, e non voglio nemmeno prendere le decisioni per il mio futuro e per la mia vita in funzione del legame con qualcuno.
Però a volte mi dispiace; in questo caso, lasciare andare così questa persona, senza nemmeno darmi l'opportunità di capire cosa può essere, mi lascia un senso di incompletezza orrendo; è come se iniziassi qualcosa senza finirla, anzi ancora peggio, finire qualcosa senza averla mai iniziata, rinunciare in partenza e stop. Il problema è che non so se c'è solo questo a lasciarmi insoddisfatta, o altro. Insomma perchè? Non potrei soltanto sbattermene e basta come ho fatto con chiunque altro dopo Nico?
Forse il mio cervello fa così perchè vuole solo nuovi motivi per crogiolarsi, quindi non mi preoccupo più di tanto; non ho influenza in questa situazione, succede tutto (o quasi) indipendentemente da me, e dall'influenza che potrei avere. Quindi perchè preoccuparmi? Non ho potere, o meglio, quello che avrei lo uso diversamente.
Insomma che alla fine il cambiamento lascia sempre tutto com'è, e ci sono pensieri da cui in ogni caso non riesco a scollarmi. Questo non mi piace molto, ma ci devo convivere; ora ho roba più importante con cui impegnare il mio cervello.
Tornando al fatto che mi trasferirò: non vedo l'ora. La mia stanza nuova è fighissima, e grande il doppio rispetto a quella che ho adesso. Non vedo l'ora di andarmene da questa casa.
Ma quanto è bello stare svegli di notte mentre la città è completamente spenta? Una figata, ma mi sa che questa cosa alla lunga distruggerà la mia vita.
Anyway, bel modo di usare il blog: pensieri random per procastinare ancora e ancora le cose che dovrei fare. Ma questo flusso di coscienza mi sta aiutando a focalizzarmi, a sfogarmi e a capire che direzione prendono i miei pensieri. Non so se pubblicherò questa accozzaglia di roba, ma probabilmente si. Quando scrivo per il blog mi impegno un sacco per scrivere solo roba pubblicabile, e m i piace, perchè mi concentro anche su quello che pensa di me il mio 'pubblico'. Va beh, scrivere solo per me stessa è diverso, e continuo a farlo, ma chiaramente di quelle cose lì nulla è pubblicabile. A nessuno piacerebbe realmente sapere cosa penso, e quali sono i miei lati oscuri e cattivi. Non che io ne abbia di eccessivi, ma ci sono cose che non posso raccontare solo perchè so che qualcuno mi legge. Potrei creare un altro blog per eludere la cosa, rendermi totalmente anonima e non dire a nessuno delle persone che conosco nella vita reale dell'esistenza dell'altro blog...ma che senso avrebbe? Mi viene spesso da pensare al momento in cui morirò, o se dovessi morire improvvisamente... tutto rimarrebbe nelle mani di qualcun altro, e sarei 'sputtanata' un sacco...però alla fine sarei già morta, quindi in effetti non sarebbe esattamente uno sputtanamento.
Sto riflettendo sul fatto che probabilmente ora dormirò un paio di ore, poi forse vorrei andare in palestra. Non so quanto possa essere un'idea figa, ma oggi è stata una giornata completamente sprecata, in cui ho dormito tutto il giorno (si, alla fine ho rinunciato, non ci sono andata in laboratorio a Bobadela... ecco un'altra cosa che mi pesa ammettere davanti alle persone che conosco). Mi chiedo perchè random mi prendo una giornata in cui non faccio assolutamente nulla. Non riesco a capire se ne ho realmente bisogno o se sono solo una pigra, capricciosa, provetta procastinatrice.
Cosa non va in me? Me lo chiedo in continuazione, e trovo una miriade di risposte.
Che palle.
Penso che la pianterò qui con le cose random, e andrò a dormire. Dannazione di nuovo a dormire! Per quale motivo ho bisogno di dormire ora se la mia giornata è iniziata realmente solo verso le dieci di sera?
Fanculo non capirò mai come funziona.
Questo post potrebbe avere il merito di essere uno dei più lunghi mai apparsi sul mio blog, ottimo inizio del mese.
Belin siamo già a dicembre.
Quando la pianterà la vita, di passarmi davanti senza che io possa coglierla appieno?
Probabilmente mai.
Dovrei smetterla di sentirmi indietro o incompleta, dovrei solo imparare a stare nel qui e ora. Ma in men che non si dica quel qui e ora sarà altrove, se non mi metto in testa di cogliere la vita senza lasciarla passare indifferente.
Questa frase dimostra che devo andare a dormire e piantarla di scrivere.
Sogni d'oro.

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